–di Massimo Rosa-
Rugby, Pallacanestro e Volley hanno chiuso i battenti, la stagione 2019-2020 è terminata. Nessun titolo sarà assegnato né tantomeno ci saranno promozioni e retrocessioni. Solo il calcio ancora fortemente tentenna di fronte alla difficile decisione. Fermarsi o andare avanti? Mah!
Giovanni Infantino, il presidente della Fifa afferma che se non ci sono le autorizzazioni dei vari governi il calcio non riprenderà. Prima la salute e poi il resto. E’ senz’altro giusto. Ma i club, non solo italiani, cosa ne dicono? Di sicuro ci sono due partiti: quello dei piani alti d’Europa e quello dei Peones del solo campionato nazionale.
In Italia ci sono in ballo 5 miliardi di fatturato l’anno tra serie A,B,C, compresi i dilettanti ed i settori giovanili. Ergo, la pressione resta alta affinché si portino a termine i campionati. Allo stato attuale qualora si dovesse fermare definitivamente saranno i 900 milioni tra diritti TV, spettatori, etc. a prendere il volo.
Ma attenzione che non è solo questione di appetito, lo è anche perché i costi di gestione sono arrivati quasi all’insostenibilità, visti gli ingaggi faraonici dei calciatori. Il meccanismo calcio crea un tale indotto economico di mercato che fa solo levitare le cifre in maniera abnorme, creando di fatto un mostro che produce ed alla fine mangia se stesso.
Sicuramente se non si proseguisse si aprirebbe, quasi con certezza, anche un contenzioso con i network televisivi in considerazione che tutto è fermo dalla sera del 21 febbraio, quando si giocò a porte chiuse Chievo-Cosenza. E la cifra in ballo per il restante fine campionato è di 380 milioni .
Dunque gli interessi sono pesanti e la soluzione alla luce di tutto ciò è sempre più difficile. Certo è che un campionato interrotto da quasi due mesi viene da domandarsi come e quando i calciatori potranno ritornare in forma o quali pericoli rischino nel caso, sicuramente sarà così, riprendano a giocare con un minimo di preparazione.
Sarà un calcio più fragile in tutti i sensi fisici e di morale. Un calcio che sarebbe etico si fermasse senza vincitori né vinti per ricordare le tante persone che hanno perso la vita, molte delle quali non occuperanno più il loro posto allo stadio per tifare la squadra del cuore, anche perché si giocherà a porte chiuse in un silenzio mortale.
Volley, Basket, Rugby, si sono fermati. E il Calcio? Il Calcio vive in un altro mondo.