–di Massimo Rosa
C’è una città che più di tutte m’intriga: Londra. La capitale di Sua Maestà Britannica sprigiona un fascino unico al mondo che ha il potere di saper fondere in grande armonia passato, presente e futuro. L’uno succede all’altro nello spazio di pochi momenti e luoghi. Così camminando per Londra t’immergi in un film senza tempo, dove tu sei lo spettatore e gli altri gli inconsapevoli protagonisti di tante storie sconosciute. Com’è mia abitudine amo spesso camminare senza una precisa meta, così ho avuto modo di scoprire angoli sconosciuti alle masse turistiche nelle città in cui sono stato, e Londra più che mai conferma questo mio modo di essere turista-curioso.
Un giorno ero nel quartiere di St. John’s Wood, a pochi passi da Regent’s Park, quando mi trovo a passare di fronte ad un’affascinante costruzione ottocentesca: il Lord’s Cricket Grounds, il tempio di questo sconosciuto, o meglio troppo complicato, sport inglese, inaugurato nel 1814. Come l’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Wimbledon esso sprigiona un penetrante fascino capace di sprofondarti in un passato-presente di grande intensità. Sarà pure una visone romantica, ma a me capita così. Ed è per questo, ripeto, che amo Londra.
Si è di fronte ad una realizzazione architettonica che ha saputo trasfondere l’architettura della nobile club house ottocentesca di stile vittoriano alla linea avveniristica dell’architettura High-tech delle tribune, realizzate dall’architetto Jan Kaplický, per ospitare i 28 mila spettatori che vi si assiepavano durante alle gare di tiro con l’arco nella recente Olimpiade del 2012.
Il Club è nato nel 1787, quando George Finch – conte di Winchelsea – e Charles Lennox – futuro conte di Richmond – non più soddisfatti del terreno su cui disputavano le loro partite chiesero a Thomas Lord, a quel tempo giocatore e factotum del nobile circolo, di trovare un nuovo terreno. Egli lo individuò dapprima a Lisson Grove e successivamente a Marylbone. Così nel 1814 nasce il Marylbone Cricket Club sulle ceneri del precedente.
Esso è la sede dell’England and Wales Cricket Board, dell’European Cricket Council, cioè la federazione europea, e della ancor più prestigiosa International Cricket Council, quella mondiale. Il suo appeal è innegabilmente forte, poiché è la storia del Cricket britannico per antonomasia ed anche perchè sul suo terreno si disputano le più prestigiose e tradizionali coppe del Cricket mondiale, ed è per questi motivi che è riconosciuto come “The Home of Cricket”. Tra le diverse competizioni che vi si svolgono una è la più prestigiosa in senso assoluto: quella del Test Cricket che consente di stabilire il valore di una squadra, e solo dieci formazioni sono ammesse a praticarla.
Rifacciamo un passo indietro. La scadenza del contratto ed il probabile aumento dell’affitto aveva indotto i soci del White Conduit Club a cercare una diversa soluzione incaricando così Thomas Lord.
Il terreno, siamo nel 1808, viene trovato a Lisson Grove. Nel 1811 il club fa armi e bagagli e si trasferisce, ma vi si giocano che poche partite tra l’insoddisfazione dei soci. Tre anni più tardi, per loro fortuna, il governo decide di scavare il Regent’s Canal, che passa proprio sull’area di gioco, e per “l’invasione” liquida 4 mila sterline a titolo d’indennizzo. Così Thomas Lord trova il nuovo terreno a St. John’s Wood dove stabilisce la definitiva sede, è il 22 giugno 1814. Comincia la splendida storia che ancor’oggi continua.
IL TEST MATCH
Il Test Cricket è l’evento più prestigioso del Cricket e per la prima volta fu giocato il 15 marzo 1877 a Melbourne tra l’Inghilterra e l’Australia. Ad esso sono ammesse solo dieci nazioni: Inghilterra (giocatori di Inghilterra e Galles), Australia, Sudafrica, Indie Occidentali Britanniche, Nuova Zelanda, India, Pakistan, Sri Lanka, Zimbabwe e Bangladesh. Queste formazioni sono i Full Members dell’International Cricket Council.
La partita, che può avere una durata sino ad un massimo di 5 giorni, è giocata da due formazioni di 11 giocatori ciascuna. Ogni giorno si disputano 3 partite da 2 ore ciascuna con due intervalli: il primo per il lunch ed il secondo per a cup on Tea (of course), oltre a 5 minuti concessi per dissetarsi tra un incontro e L’altro. Il match è disputato su due innings (la “s” è d’obbligo anche per il termine al singolare). Il punteggio è definito run. Un innings può terminare in due modi: nel primo caso se i 10 giocatori della squadra in battuta sono eliminati; nel secondo se il capitano della squadra in battuta ritenendo il punteggio soddisfacente esegue la declaration, ponendo così fine al proprio innings.