Gravina spera che il Governo respinga il protocollo?
-di Enrico Brigi-
Il calcio italiano si prepara a riaprire i battenti. Le diverse parti in causa si vedranno in questi giorni per analizzare insieme gli ultimi dettagli. La palla si trova in questo momento sul tavolo del Governo che dovrà decidere cosa fare. La richiesta presentata dalla Figc prevede un’ipotesi di ripartenza corredata da un rigido protocollo sanitario, composto di ben 47 pagine, costituito da indicazioni mediche e comportamenti da seguire da parte di tutte le persone presente nei centri sportivi. Si, perché l’idea è proprio quella di far allenare le squadre in centri sportivi blindati per evitare qualunque tipo di contagio. Il protocollo prevede controlli medici giornalieri, sanificazione costante degli ambienti e rigide norme comportamentali. In caso di positività da parte di qualcuno, ci sarà l’immediato allontanamento.
La domanda a questo punto nasce quasi spontanea. Ma tutto questo ha un senso? Se rimaniamo fedeli al principio che la salute viene prima di tutto, diventa difficile pensare di andare avanti. Il rischio di incorrere in nuove positività, al momento non escludibile a priori, potrebbe complicare non poco il prosieguo dell’attività, addirittura bloccandola. Anche se appare comprensibile il proposito di salvaguardare lo spettacolo – solo in parte perché si giocherà a porte chiuse – e il bilancio – rimane sempre in piedi il tema di diritti televisivi e sponsorizzazioni varie – rimangono ancora forti le perplessità e i dubbi. Le società rimangono tra di loro divise tra chi approva, chi è contrario e chi addirittura, come il Brescia, minaccia di non presentarsi nemmeno in campo. Il presidente della Figc Gravina, infine, commentando «Non voglio essere considerato il becchino del calcio italiano» ha espresso in pieno il suo malessere preso com’è tra due fuochi incrociati, per nulla intenzionato ad assumersi una responsabilità cosi grande. A decidere, quindi, sarà nientedimeno che il Governo.
Quando gli interessi in gioco sono diversi e molteplici la soluzione migliore è sempre quella di scontentare meno gente possibile, una conclusione più facile a dirsi che a farsi. La mossa vincente, quanto azzardata, potrebbe essere quella di “azzerare” la stagione e ripartire come si era iniziato. Conoscendo le parti in campo, però, difficilmente sarà così…