-di Francesco Schillirò–
C’è un detto napoletano “PE’ mare nu’ nce stanne taverne” che è un assioma sui pericoli che si possono avere nell’andar per mare.
Dai tempi antichi si è sempre avuto timore del mare e moltissime pagine sono state vergate su questo dono che abbiamo e che è sempre stato un vettore di avvicinamento tra terre lontane. La navigazione, visti i tempi dove vige “the time is money”, è specialmente aerea, ma la bellezza dell’andar per mare , non può mai essere soppiantata.
Diceva Ernest Hemingway:” il mare è dolce e meraviglioso, ma può essere crudele”.
Ma proprio questa è la bellezza “la sfida, con la natura, sapendo che si è meno forti.
Da ciò ritengo nasca la “maratona in mare”.
Come sancito dalla FIN, si definiscono maratone, le gare superiori a 25 Km.
La Capri Napoli, con i suoi 36 Km in linea d’aria, per molti anni, ha assegnato al vincitore il titolo di “Campione del mondo delle maratone acquatiche”.
In questa gara, avente per cornice lo stupendo golfo di Napoli, l’unica certezza, sono il punto di partenza e il punto di arrivo.
Infatti agli atleti è consentito, in base alle condizioni meteo marine, alla loro preparazione atletica, alle capacità di tecnica e resistenza natatoria, all’indice prestazionale, al corretto ed intelligente sfruttamento della scia, alla gestione del ruolino di gara, SCEGLIERE la rotta che ritengono più utile ai fini del risultato.
Le rotte indicate sono:
1) Marina Grande-Procida-Capo Miseno-Napoli
2) Marina Grande-Punto di intersezione tra Capri e Castellammare, San Giovanni-Napoli
3) Marina Grande -Capo Posillipo -Via Caracciolo
Queste 3 rotte, sono per chi vuole associare alle sue capacità fisiche le più opportune condizioni marine.
4) Marina Grande-Castel dell’Ovo
Rotta diretta, dura per il gioco di correnti che si possono incontrare, ma necessaria per chi aspira alla vittoria o ad un eccellente piazzamento.
Nelle edizioni del 1981 e del 2017, per avverse condizioni meteo marine, la maratona, non essendo possibile l’attraversamento Capri-Napoli, si svolse in prossimità della costa napoletana.
Il percorso di 36 Km, nelle ultime edizioni, è stato nuotato con un range di tempo negli uomini tra 6h11’27” del Kazako Vitaly Kudhyakov (2014) e 6h42.55” del Ceco Róbert Vitek (2009); nelle donne con un range tra 6h24’47” della brasiliana Ana Marcela Cunha(2014) e 7h26’58” dell’italiana Alessandra Romiti(2010).
Il miglior tempo ottenuto da nostri atleti è 6h14’05” di Edoardo Stochino e 6h29’54” di Alice Franco.
Il napoletano Giulio Travaglio è stato il nuotatore che per 5 volte ha vinto questa gara nata nel 1954.
Con le sue vittorie dal 1965 al 1968 e del 1970 si è laureato per 5 volte campione del mondo.
Nell’edizione del 2019, l’arrivo è stato al Circolo Canottieri Napoli con un suggestivo momento per noi Soci, onorati che il nostro Circolo fosse designato come arrivo di un così rilevante evento mondiale.
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