-Giochi a Tokio si , Giochi a Tokio forse …. noi continuiamo i nostri Giochi raccontando brevemente delle storie!
di Adriana Balzarini
Dovevano essere i Giochi per la felicità di Pierre de Coubertin , finalmente a casa sua dopo la bocciatura della richiesta della Grecia di averli sempre ad Atene, invece i problemi si presentarono subito fin dai primi incontri per la programmazione. De Coubertin dovette subito piegarsi a Alfred Picard, barone e responsabile generale dell’Expo, un uomo privo di rispetto per lo sport, considerato per lui una “inutile e assurda attività”. De Coubertin per evitare un totale naufragio dei Giochi dovette tentare di salvare il salvabile e pur con i fondi finanziari dimezzati dal governo francese diede il suo assenso al via per il 14 maggio in un clima surreale dove i giornalisti parlarono di “Giochi Mondial”i e per la Società Internazionale degli storici olimpici divennero “concorsi internazionali di esercizi fisici e sport”. In tutta questa confusione si riconosceranno 18 sport e 95 gare. Fecero il loro esordio cinque sport di squadra: cricket, pallanuoto, rugby, polo e calcio, ma ci furono anche gare assurde come il tiro al piccione vivo, i 200mt di nuoto ad ostacoli , la corsa con gli aquiloni, il tiro della fune e i sessanta metri subacquei. Il nuoto si svolse su un tratto della Senna dove il tedesco Ernest Hoppenberg vinse l’oro nei 200 dorso ma rischiò di morire soffocato dalla sua stessa dentiera. Buffa ma nello stesso tempo rissosa fu la partita fra le due uniche squadre iscritte al torneo di pallanuoto, Francia e Inghilterra, che giocarono ognuna con le regole proprie e vennero arbitrate da un arbitro tedesco che diresse la partita con le regole vigenti in Germania. Anche nelle gare di canottaggio, “due con”, si assistette ad un fatto unico nel suo genere. Due concorrenti scelsero fra il pubblico un ragazzino per sostituire il proprio timoniere che apparve in confronto agli altri equipaggi troppo pesante.
Le donne parteciparono per la prima volta anche senza il consenso di De Coubertin e la prima donna vincitrice in ordine cronologico fu Helene de Pourtales nella vela con il marito, lo svizzero Alexandre de Pourtalés, oltre che altri componenti dell’equipaggio, ma la prima vittoria singola andò a Charlotte Cooper nel tennis della quale si parlò non tanto per la sua vittoria ma perchè si era presentata in campo senza corsetto, senza guanti e cappello destando scandalo per donne e uomini presenti.
Alvin Christian, americano ma di origine tedesca, vinse, anche se spesso durante le gare per motivi religiosi alcuni atleti non erano presenti ( i cattolici alla domenica , gli ebrei al sabato ) quattro ori in atletica leggera: 60 mt, 110 ostacoli,200 ostacoli e salto in lungo. Vinse questa ultima specialità senza effettuare la finale contro Myer Prinstein che per motivi religiosi si rifiutò di gareggiare la domenica, per lui venne la giuria tenne valida la misura delle qualificazioni.
Molto interessanti invece le tre vittorie dell’atleta Raymond Ewry, chiamato “rana umana” nei salti in alto da fermo: alto, lungo, e triplo. Colpito da poliomelite in giovane età grazie al suo coraggio e forza di volontà riuscì ad inventare esercizi per la sua riabilitazione diventando in seguito uno dei precursori della ginnastica isometrica. È il primo e unico atleta nella storia capace di vincere, nello stesso giorno, tre medaglie d’oro in tre gare diverse di atletica leggera. Quattro anni più tardi davanti ai suoi connazionali, a St. Louis, ripetè la tripletta. A Londra, nel 1908, si infilerà nuovamente al collo l’oro nel salto in alto (1.57) e in quello in lungo (3.33). Mancò il triplo, ma non perché “La Rana Umana” sia stata sconfitta ma perchè il salto triplo da fermo fu cancellato dal programma. Oggi i suoi 8 ori olimpici individuali sono secondi solamente dietro agli 11 di Michael Phelps.
Interessante anche le prime vittorie dei nostri italiani nella scherma con Antonio Conte che vinse in finale contro Italo Santelli e Giorgio Trissino nell’equitazione che vinse( montando segretamente il cavallo Oreste di Federico Caprilli) sostituendolo perché gli fu vietata la partecipazione per motivi di sicurezza visto che apparteneva al Ministero della Guerra.