-Il Derby d’Italia alla Juventus
-di Enrico Brigi-
Gianni Brera, una delle penne più illustri nella storia del nostro giornalismo, parlando del famoso match tra Juventus e Verona, valido per il ritorno del secondo turno di Coppa Campioni, giocato il 6 novembre 1985 a porte chiuse, lo aveva definito «una partita giocata sul fondo di un cratere lunare». Il match tra Juventus e Inter, il “derby d’Italia, una delle classiche più importanti del campionato italiano di calcio, è apparsa proprio così, avvolta nell’insolito scenario di uno stadio muto. Un silenzio assordante interrotto solamente dalle urla emesse dai ventidue in campo e dalle rispettive panchine, allenatore in primis. Sugli spalti espressioni di gioia e di disperazione per i pochi ammessi ad assitere dalla tribune a questo inusuale spettacolo, totalmente privo di qualsiasi appeal.
Ha vinto la Juve grazie a una conclusione sottomisura di Ramsey – abile a sfruttare un rimpallo a suo favore – e a una magia di Dybala, che con una giocata di rara bellezza ha messo in cassaforte il risultato. L’Inter ha tenuto in mano le redini della sfida per buona parte dell’incontro senza, tuttavia, mai creare pericoli degni di nota. I bianconeri hanno controllato e al momento giusto hanno colpito dimostrando ancora una volta di essere la squadra più forte. Ora gli attuali nove punti di distacco – i nerazzurri devono sempre recuperare il match casalingo con la Sampdoria – assumono i preoccupanti contorni di un tenebroso abisso.
La partita tra bianconeri e nerazzurri ha chiuso un’anomala giornata di campionato, al termine della quale è riemerso con indubbia prepotenza il contrasto tra Governo, avvallato dalla stessa Figc, e Lega Calcio in merito alla possibile sospensione dei campionati, per alcuni necessaria in seguito al continuo espandersi dell’emergenza coronavirus. L’indirizzo governativo propende il blocco mentre la Lega rimane ancora sul no. Il Consiglio Federale straordinario in programma martedì si pone l’ambizioso obiettivo di dipanare la matassa. Una cosa, tuttavia, è certa: questo calcio non è più un gioco.