–Questo è stato ( escluso sirena) il titolo della Conviviale che a Novembre 2018 il Panathlon Club Napoli ,ha tenuto in onore di Maria Felicia Carraturo.
di Francesco Schillirò
Certo ormai tutti noi amanti dello sport sappiamo chi è Maria Felicia, molte pagine sono state scritte sulla carta stampata molti articoli e filmati sui social, ma questa mia nota, non vuole essere ripetitiva di quel che si è detto, ma vuole con brevi spot, rammentare la “donna” e “l’atleta”
Ho conosciuto la Carraturo, durante una festa in suo onore che si teneva a Settembre 2018 al Circolo Posillipo, uno dei Circoli più esclusivi e ricco di storia sportiva della Città, ben condotto dal Presidente Enzo Semeraro.
Tutti, com’è consuetudine, cercavano di avere un contatto ravvicinato e Lei era ampiamente disponibile.
In un momento di stanca (in senso allegorico), si era aperto il buffet e quindi la calca si era spostata verso altri lidi, abbiamo scambiato qualche chiacchiera e subito abbiamo capito il feeling che c’era tra di noi nel modo di affrontare la vita, ovvero senza paura e da leoni.
Un mio amico panathleta stimabilissimo, simpaticamente, non molti giorni fa aveva postato su un social una affermazione di Lisandro “Quando la pelle del Leone non basta, è il momento di cucirsi addosso quella della volpe”. Ad un primo momento avevo affermato che l’importante è “essere e non apparire”, ma ad una analisi retrospettiva, dando la giusta valutazione, Lisandro aveva ragione perché solo con la sommatoria di forza ed intelligenza si ottengono i risultati
Bene e questo che significa? Che attinenza ha con lo sport?.
Cerco di dare una mia risposta interpretativa, facendomi delle domande.
Perché i lottatori mettono in evidenza le masse muscolari prima dell’incontro; perché i boxer esprimono volti cattivi sul ring, perché dimostrano sicurezza e spavalderia nell’invitare l’avversario a colpirli; perché nel football americano vengono usati quei mezzi protettivi che danno un senso di cattiveria e così via di seguito; tutto questo è l’apparire, ma se non si ha l’acume tattico, tutto finisce ingloriosamente.
Ritornando alla Carraturo, come ho scritto nel titolo, è “una donna al di fuori del comune”.
Appartenente ad una delle famiglie più antiche di pasticceri (purtroppo quest’anno, vista la quarantena forzata non potremo gustare le famose zeppole e pastiera), madre e commercialista, appassionata di immersione, si è preparata con costanza per il record di apnea.
Il suo percorso sportivo, possiamo dire partito dal nulla ma fatto con passione e volontà è costellato da sei titoli italiani, fino al record del mondo di apnea in assetto variabile ottenuto il 25 agosto 2018 nelle acque di Sharm el Sheik, avendo raggiunto in 3’4″, la profondità di 115 metri, stabilendo il nuovo Record CMAS.
Tutto come sempre dice Maria Felicia è nato dopo il periodo buio della separazione, considerandolo un percorso di riscossa e affermazione.
Con la caparbietà del vero campione, in poco tempo ha fatto uscire il meglio di se stessa ed all’età di 48 anni è arrivata al vertice dell’apnea in assetto variabile.
Vera prova di forza di coraggio da prendere ad esempio per uscire fuori dai momenti più bui.
Un riconoscimento mondiale la sua città , glielo ha voluto attribuire ,facendole il 3 luglio interpretare la sirena Partenope all’inaugurazione della XXX Universiade Estiva 2019 .
Come racconta la mitologia, Partenope era venerata come dea ; per la sirena morta dove adesso c’è il Castello dell’Ovo ovvero nell’isolotto di Megaride ,veniva ogni anno ,in suo onore ,effettuata una corsa con le fiaccole( le c.d. Lampadedromie).
La Carraturo non solo come atleta ma anche come figlia di questa meravigliosa città, ha affermato: “Mi sento onorata di rappresentare Partenope. Scegliere me significa offrire un messaggio molto forte per i giovani atleti, uno sprone a tutti coloro che hanno una meta, un sogno o un obiettivo “.
Ad Majora campionessa, maestra di vita e di sport.