L’Editoriale: SI ABBIA IL CORAGGIO DI FERMARE LO SPORT
La domanda è semplice: “Perché non fermare qualsiasi attività sportiva in cui vi sia il contatto fisico diretto, quali ad esempio: calcio, rugby, basket, lotta, pugilato, etc.? Perché attendere che vi sia il primo contagio?”.
Non si capisce il perché, o forse si capisce che c’è tanta confusione che crea tanta illogicità, la cui conseguenza è il tanto pericolo.
I vari campionati sono ormai falsati in tutto e per tutto. Com’è possibile proseguire?
Pensate all’appeal che ha sempre avuto il Derby d’Italia tra la Juventus e l’Inter e quante discussioni ha sempre innescato prima e dopo le partite. E come oggi, invece, non trasmetta grandi emozioni poiché la gente è presa dai problemi del maledetto coronavirus. Come si può immaginare uno scontro per la leadership della classifica in uno stadio completamente deserto? “Che tristezza!”. Non mi vorrei trovare nei panni di chi si affronterà in campo questa sera nell’irreale silenzio di quella catacomba, dove l’unico suono è la voce (e qualche moccolo tirato da qualcuno) dei giocatori, come accade nei campi delle prime divisioni.
Mi domando che senso ha. O meglio il senso c’è ed è quello del denaro e delle tv che la fanno da padroni, a cui le società sportive devono rispondere, poiché gli interessi in gioco sono enormi.
Sia chiaro, non è questione di essere catastrofici. E’ piuttosto questione di essere semplicemente realisti, basti pensare all’annullamento di un paio di giorni fa delle finali della Coppa del Mondo di sci alpino di Cortina per rendersi conto che le stesse Olimpiadi di Tokyo 2020 saranno messe in discussione nella riunione del CIO il prossimo mese di aprile.
E’ dunque inutile procrastinare le scadenze di continuo e si abbia il coraggio di decretare, una volta per tutte, il “2020 Annus Horribilis “, rimandando il tutto ai posteri.
Massimo Rosa/Direttore
P.S. La news fuori tempo: Quando alle 12.30 stava per iniziare al Tardini l’incontro tra Parma e Spal, le squadre erano richiamate negli spogliatoi. Proprio in quei minuti il Ministro dello sport Spadafora chiedeva, in un comunicato, l’immediato stop della serie A. La risposta della Figc “Giochiamo”.
Quest’ultimo episodio deve fare riflettere sull’anarchica situazione dello sport.