-di Andrea Ceccotti-
A Trieste e bloccato a casa, nel pieno dell’epidemia, senza nemmeno il supporto della famiglia.
Non deve essere sicuramente facile, per Derek Cooke, trascorrere le giornate viste le restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus.
Nato a Washington il 23 agosto del 1991, Cooke è un giocatore di 206 centimetri per 100 Kg di peso : atletismo ed elasticità nei pressi del canestro sono le sue doti principali, che lo fanno rientrare nella tipologia di ala/pivot verticale.
E’ stato il primo atleta USA tesserato dalla Pallacanestro Trieste Allianz per la stagione 2019/2020.
Per lui che è l’unico straniero che vive da solo, gli allenamenti quotidiani erano il modo per vivere a contatto con i compagni di squadra e mantenere le relazioni sociali.
Nonostante il momento difficile, il centro dell’Allianz cerca di mantenere alto il morale continuando, come tutti noi, a sperare di poter tornare quanto prima alla normalità.
Per il momento si limita semplicemente a fare ciò che la squadra e lo staff gli chiedono di fare.
E’ in contatto con la sua famiglia che è sicuramente preoccupata per lui ma è consapevole che si tratta di un problema globale e che non passerà purtroppo molto tempo prima che anche negli States si trovino a dover fronteggiare gli stessi ostacoli in cui adesso ci stiamo imbattendo in Italia.
Derek passa le sue giornate facendo un po’ di yoga, quel poco di esercizio che riesce a fare nel suo appartamento e per godersi un po’ di meritato riposo.
Alcuni suoi compagni di squadra hanno deciso di tornare a casa. Lui è in contatto con loro e rispetta la loro decisione di mettere la loro famiglia e la salute al primo posto.
Anche lui ha avuto la tentazione di partire quando la situazione stava peggiorando e con il blocco dei voli e tutto il resto non voleva restare bloccato in Italia con il rischio (purtroppo reale oggi ndr.) che la stagione venisse cancellata.
Alla fine però è rimasto per rispetto, ha dichiarato, delle regole e della Pallacanestro Trieste Allianz.
In ogni modo e pensando che ci sia ancora qualche seppur minima possibilità di salvare la stagione, si tiene per quanto possibile in forma facendo molti degli esercizi che ha imparato negli anni per l’equilibrio, la forza e la flessibilità. Fa anche tantissimi piegamenti e squat finché non sente gambe e braccia stanche.
Finisce sempre così!
Gli esempi migliori arrivano sempre dai giocatori stranieri meno acclamati.
Derek Cooke è uno dei giocatori Usa con meno esperienza di basket lontano da casa ma è tra chi sta affrontando l’emergenza con più maturità. La stessa fame e rispetto delle disposizioni dello staff che mette sul parquet le mette anche nell’affrontare questo difficilissimo momento.
CHAPEAU DEREK!