Arrestati prima, sospesi poi, in bilico oggi
-di Adriana Balzarini –
Il Giappone si sta preparando al meglio per questa 32esima edizione dei Giochi, studiando in largo anticipo l’organizzazione della cerimonia di apertura pensando addirittura di portare in scena la riproduzione funzionante del primo Gundam, protagonista di una serie televisiva nipponica del 1979 in versione gigante. (L’altezza dovrebbe essere di 18 metri e sarà telecomandato per sfilare con tutti gli atleti). Ma purtroppo i Giochi dopo 124 anni di vita, con due sospensione dovute alle guerre mondiali, stanno vivendo in questi gironi una preoccupazione enorme per un nemico subdolo ed invisibile che si è presentato inaspettatamente: il collanavirus. In attesa di notizie positive ritorniamo ai nostri Giochi e ricordiamo che i Giochi moderni voluti da De Coubertin ritornarono dopo l’arresto delle Olimpiadi antiche. Ufficialmente ad arrestarli per sempre fu l’Imperatore Teodosio I che emanò un editto per la cristianizzazione.
Ma chi sollecitò tale decisione fu il vescovo Ambrogio di Milano, oggi venerato patrono della città. L’occasione della richiesta prese spunto da un’esagerata e sanguinosa rissa scoppiata nello stadio di Tessalonica, dove centinaia di spettatori furono rinchiusi e trucidati dai militari in seguito a sommosse fra i cittadini locali e gli stranieri che avevano invaso la città. A questo punto fu proprio il vescovo Ambrogio che sollecitò l’arresto dei Giochi perché gli venne riferito che in Grecia si celebravano antichi riti dove alcuni popoli accorrevano, invadevano la città e affollavano gli stadi per adorare il fuoco simbolo di Giove olimpico e dove i concorrenti correvano e lottavano nudi. S. Ambrogio chiese a questo punto che venissero interrotti i Giochi perché simili riti rientravano tra le usanze pagane in conflitto con il cristianesimo stesso.
A reinventarli fu un parigino di famiglia ricca, cattolica e aristocratico: Pierre de Coubertin. Un uomo appassionato dalla storia e dei processi di formazione per le giovani generazioni. Fu attratto dagli scritti di Thomas Arnold, rettore del collegio inglese di Rugby che affermava che lo sport era fondamentale per preparare l’uomo alle lotte della vita. Unì la storia dei Giochi greci a quella del mondo dei college britannici dove vedeva l’incarnazione del suo modello pedagogico e nello sport lo strumento per educare corpo e mente. Giovani quindi che facendo attività sportiva diventassero forti, capaci di affrontare le inside e le sfide della vita e sapessero misurarsi in competizioni. Il 23 giugno 1894 all’università di Sorbona di Parigi, il barone Pierre De Coubertin, all’età di 31 anni, fondò il Comitato Olimpico Internazionale per l’organizzazione delle prime Olimpiadi moderne. La presidenza venne affidata al greco Demetrios Vikelas. Pierre de Coubertin è diventato così il più insigne promotore dei valori educativi dello sport, lasciando una preziosa eredità!
CONTATTI: segreteria.redazione@panathlondistrettoitalia.it