Imparare dal passato per costruire un presente ed un futuro solido. E’ questo lo spirito giusto con cui è iniziata la preparazione della stagione 2020 della Nazionale Italiana Elite di Triathlon.
Nella fase di avvio di questa stagione agonistica, ha preso forma in maniera consistente il progetto voluto dal Presidente della Fitri Luigi Bianchi e dall’Olympic Performance Director Joel Filliol che prevede l’inserimento di alcuni atleti della categoria Under 23 nei gruppi della Squadra Nazionale di Triathlon nel corso di alcuni importanti training camp.
Proprio nel corso del raduno di dicembre e proseguito con quello di gennaio e febbraio a Lanzarote, con il coordinamento di Filliol, si è concretizzata questa prima fase del progetto che raccontiamo in due puntate mediante le parole degli atleti che hanno preso parte al training camp.
“Al primo impatto con la Squadra Nazionale, ho avuto la percezione di grande autonomia da parte di tutti gli atleti abbinata a serietà, determinazione e concentrazione sugli obiettivi – spiega Beatrice Mallozzi – A Lanzarote abbiamo avuto la possibilità di allenarci ad una temperatura ideale, su percorsi vallonati e in piena sicurezza per quanto riguarda il ciclismo. Durante il raduno, siamo stati focalizzati sugli allenamenti, con grande attenzione al recupero, allo stretching e alla mobilità articolare: sicuramente in queste settimane ho imparato a gestire i carichi e ad avere maggiore consapevolezza nella gestione delle sensazione e del recupero. Questi raduni – aggiunge Mallozzi – possono insegnare molto nel momento si vivono nuove esperienze tra cui l’uscita dalla propria zona di comfort: questo aspetto può farti crescere sia come persona sia come atleta che sviluppa nuove qualità da sfruttare nell’allenamento quotidiano, ma anche in contesto agonistico”.
“L’approccio a questo tipo di contesto è stato sicuramente positivo e facilitato dal supporto che gli atleti più esperti ci hanno offerto fin dal primo giorno – dice Davide Ingrillì – Mi sono reso conto di quanto sia complesso e difficile il mondo del triathlon di Alto Livello, ma dopo il periodo di lavoro in questo ambiente, esco decisamente più determinato a seguire le orme degli atleti con cui ho la fortuna di allenarmi. Il mio allenamento quotidiano è completamente diverso da quello svolto in training camp, mi rendo conto che per competere a certi livelli bisogna seguire una linea perfettamente pianificata e completa da tutti i punti di vista. Oltre all’allenamento però, ho notato come ad alti livelli siano fondamentali l’aspetto mentale e la concentrazione che ogni giorno deve essere massimo: in questi giorni, ho imparato ad allenarmi nel miglior modo possibile e a gestire le energie in un training camp di più settimane. Ogni giorno, i miei colleghi più esperti mi raccontano e mi insegnano qualcosa in più che sto man mano aggiungendo al mio bagaglio di esperienza. Divertitevi e godetevi ogni allenamento – vuole dire Ingrillì ai triatleti più giovani – bisogna aumentare i carichi gradualmente, sapere quando spingere e quando andare piano, sfruttare al massimo il proprio ambiente di allenamento circondandosi di compagni e staff che ti aiutino a raggiungere gli obiettivi prefissati. Un errore che spesso si fa nelle categorie giovanili, è quello di trasformare ogni allenamento in una gara, e alla fine non si è pronti quando serve davvero tirare fuori il meglio di se stessi. Quindi godetevi ciò che fate e sfruttate ogni ‘passo falso’ per migliorarvi ogni giorno”, conclude.
“È stata davvero una bella esperienza lavorare con la squadra nazionale soprattutto perché tocchi con mano ciò che vuole dire fare la vita d’atleta 24 ore su 24 – racconta Carlotta Missaglia – Da quest’esperienza ho imparato che, soprattutto allenandosi con un gruppo, bisogna sapersi conoscere per non esagerare in certi casi e non limitarsi in altri – aggiunge la Missaglia – ma ammetto che abbia ancora tanta strada da percorrere e molto da capire e imparare da esperienze come questa”.
“L’emozione è stata tanta: potersi allenare con i migliori della propria nazione è un occasione unica – esordisce Nicolò Strada – Mi sono trovato subito molto bene con tutti i ragazzi che con simpatia ci hanno accolto nel gruppo. Gli allenamenti sono stati più duri rispetto a ciò a cui ero abituato, ma gli stimoli non sono mancati e questo ha reso il tutto più semplice. In training camp si pensa solo ad allenarsi quindi è un ambiente molto più produttivo in generale, si riesce a completare molte più ore di allenamento in compagnia senza che pesi troppo. Gli stimoli sono tanti visto il livello degli atleti presenti perciò bisogna prestare attenzione alla gestione del carico, ma tutto il team di allenatori, preparatori e fisioterapisti presenti è a tua disposizione permettendoti di compiere un lavoro praticamente perfetto. Ho imparato davvero tanto, sia parlando con i compagni di allenamento, sia riflettendo su quanto fatto. Allenarsi come un professionista non è semplice perciò è importante gestire bene le intensità richieste in ogni sessione e tutto ciò che riguarda il recupero. Guardando gli atleti nazionali ho potuto anche imparare come gestire meglio l’alimentazione prima e dopo allenamento per presentarsi al completo delle energie anche al terzo allenamento di giornata. Ai più giovani suggerisco di inseguire sempre i propri sogni anche se talvolta risulta difficile – conclude Strada – credendo sempre in se stessi e nelle proprie capacità e circondandosi di persone che ti aiutino a raggiungere i tuoi obiettivi”.
*3 SPORT X UNO