Con “Quei temerari a ruote scoperte” PANATHLON PLANET regala ai propri lettori la storia della F1 raccontata da Fabrizio Pasquali, nostro esperto di motori ed autore dell’omonimo libro.
La rubrica avrà cadenza settimanale e troverà posto nell’edizione del sabato del nostro Webzine (Web Magazine) a partire da domani 8 febbraio 2020.
La storia delle corse automobilistiche data dagli inizi del secolo scorso ma noi partiremo dagli anni ’50, quelli che dettero il via all’attuale F1.
Frequentando le nostre pagine scoprirete tante storie e tante curiosità da soddisfare il vostro interesse.
Buona lettura,
Massimo Rosa/Direttore
Prefazione
-di Fabrizio Pasquali-
Ricordo, solo qualche anno fa, Stirling Moss che, salito su una vettura di Formula Uno, istintivamente cercava i tre pedali per impostare il piede nella posizione del “punta tacco”.
Nell’era dell’elettronica, questo suo approccio suonava tanto di “maldestro” e l’ilarità non scoppiò solo per rispetto nei confronti di un Grande Campione del passato.
Ecco, quel gesto istintivo, subito corretto dal battito di ciglia a riportarci nel nuovo Millennio, rappresentava la storia di oltre mezzo secolo di Gran Premi, di Vittorie e Campioni, di Tragedie ed Allori in quel “Circo” che si sposta e rinnova, dove cambiano i protagonisti umani e meccanici, ma sempre in presenza del rombo dei motori condito dall’acre “profumo” della combustione.
Ho voluto ripercorrere quella strada, soffermandomi sui principali aspetti sportivi e tecnici che hanno caratterizzato l’evoluzione della Formula Uno, preoccupato di fornire al Lettore una sorta di sussidio “didattico” per meglio capire il “perché” di tante trasformazioni, così determinanti anche ai fini delle classifiche.
Poteva nascere un manuale tecnico, ma sarebbe stato patrimonio di pochi e così ho cercato un linguaggio più quotidiano, sforzandomi nel distribuire “pillole di tecnica” in modo razionale e misurato, allo scopo di consentire a tutti gli appassionati dello sport dei motori una sufficiente base, indispensabile per capire poi i fenomeni sportivi.
Il titolo è ispirato ad un divertente film inglese degli anni Sessanta che narrava la storia “di uomini volanti” impegnati nella prima trasvolata della Manica: posso assicurare che il rischio corso da quei “temerari” era assai inferiore a quello dei “nostri piloti a ruote scoperte”.
Arrivederci a domani 8 febbraio con ” Quei temerari a ruote scoperte”