La Valanga Azzurra sempre più rosa
di Lorenzo Fabiani Della Valdonega
Tre doppiette e una tripletta. E l’Italia dello sci rosa vola. Ci hanno abituato bene le nostre ragazze quest’anno: prima Bassino, seconda Brignone nel gigante di Killington; prima Goggia, seconda Brignone nel supergigante di St Moritz: prima Curtoni, seconda Bassino, terza Brignone nella discesa di Bansko; prima Brignone, seconda Goggia nel supergigante di Sochi sulla pista olimpica di Rosa Kuthor. E il nome di Federica Brignone è una costante.
Dopo giorni di bufera che hanno portato alla cancellazione della discesa libera, il maltempo ha leggermente allentato la presa, quanto basta per poter almeno disputare il superG. Pista tutto sommato abbastanza anonima, se non fosse che una tracciatura assai angolata e infittita di curve e curvoni, ha reso questo supergigante un gigantissimo, dove si stava dall’inizio alla fine in piega sulla conduzione dello sci esterno.
A complicare le cose, la neve umidiccia, patinata e assai infida soprattutto nell’ultimo tratto di pista. Per dirla in soldoni, roba per piedi morbidi e sensibili. Un invito al ballo per un lustro di classe come la stella di Federica Brignone. Se c’è da pennellare una curva, la valdostana ci va in carrozza. E così è stato anche a Sochi. Quindicesimo successo per lei in coppa del mondo, il quarto quest’anno dopo il gigante di Courchevel, la combinata di Altenmarkt e il gigante del Sestriere. Mai in passato aveva calato il poker in una stagione, mai aveva ottenuto otto podi. E siamo appena all’alba di Febbraio. Ma c’è di più; con il successo di Sochi, Federica Brignone raggiunge quota 14 vittorie in coppa del mondo assestandosi a una sola lunghezza da Isolde Kostner e a due da Deborah Compagnoni, la regina del nostro sci femminile. Oddio, magari Isolde e Deborah a casa qualche medaglietta in più ce l’hanno, ma a 29 anni Federica Brignone non solo può diventare la sciatrice italiana più vincente di sempre in coppa del mondo, se pensiamo che nel prossimo biennio ha davanti l’occasione per arricchire la propria bacheca ai mondiali di Cortina e le olimpiadi di Pechino. Per carità, non corriamo troppo, e godiamoci un passo, anzi una curva alla volta. Intanto pensiamo a questa annata, che la vede ora al comando nelle classifiche di specialità in gigante, combinata e supergigante. Seconda nella generale dietro a Mikaela Shiffrin, Federica, che detiene la coppetta di combinata, qualcosa può portare a casa a sugello di una stagione sin qua fantastica. È ora in piena fiducia, e non è certo il tipo che si accontenta. Alle finali di Cortina tireremo le somme. Poi, continuando a esprimersi su questi livelli in tutte le discipline (anche in slalom qualche punto potrebbe infatto racimolarlo), chissà che oltre ad arricchire di perle il proprio collier di successi, non possa far pure uno pensierino a quella sfera di cristallo, che mai una sciatrice italiana è riuscita a regalarci. Sognare e pensare in grande, non è peccato. È nel Dna dei campioni. Abbiate Fede.