Chissà se questa volta Trieste riuscirà a “vendicarsi”, dopo una storia che dura da 50 anni e che ha visto prendere la strada di Milano atleti, dirigenti, allenatori, sponsor. Tasselli storici e importanti di storia del basket di Trieste.
I ricordi di Cesare Rubini aspettano una casa. Coppe, riconoscimenti, immagini.
I segni della carriera “leggendaria” del “Principe” da giocatore prima, allenatore e dirigente poi.
Uno dei pochi al mondo che è riuscito a conquistare un posto in due Hall of Fame. Basket e pallanuoto.
All’Allianz Dome di Valmaura, nato come Palatrieste, una targa ricorda la successiva intitolazione dell’impianto a Rubini. Quando si svolse la cerimonia, nel maggio di nove anni fa alla presenza della sorella Laura e del nipote Giorgio avvocato a Milano, si parlò con enfasi di ricavare uno spazio per i cimeli. Una proposta che poi, come tante altre, è finita nel dimenticatoio.
Un dimenticatoio che ha alimentato anche l’incertezza su dove fossero custoditi effettivamente i ricordi del mito sportivo triestino. Essi per fortuna si trovano ancora in viale Miramare a Trieste, nell’appartamento in cui ha abitato fino al giorno della sua scomparsa avvenuta l’anno scorso Laura Rubini, amatissima sorella di Cesare.
E qualcuno in questi anni, nel silenzio, ha continuato a pensare a un contenitore per i trofei di Rubini. Il nipote Giorgio e, con tutta la sua tenace passione, l’ex arbitro Giorgio Gorlato che nel segno della passione cestistica e dello spirito del Panathlon è affiancato nella sua battaglia da Andrea Ceccotti, past president del Panathlon Club Trieste.
Sono stati contattati la Pallacanestro Trieste e il Comune di Trieste e c’è l’intenzione di cercare di coinvolgere anche la Pallanuoto Trieste. Cesare Rubini è stato una leggenda anche nella pallanuoto e, anche se il luogo più adatto per ospitare i suoi trofei è il Palatrieste che gli è stato intitolato, sarebbe giusto che venisse esaltato anche questo aspetto della sua carriera.
Ma il progetto per diventare realtà ha bisogno di un’adesione in tempi brevi. La collezione di cimeli del Principe fa gola anche a Milano. A settembre al bellissimo nuovo Palalido ristrutturato e oggi Allianz Cloud, verrà ricordato Rubini con una grande targa e ci sarebbe la possibilità e la volontà di ricavare uno spazio per i memorabilia.
Dallo stesso Rubini nel dopoguerra, a una generazione di campioni, da Iellini, allo scudetto della stella della Stefanel conquistato in Lombardia ma costruito a Trieste, il basket milanese nel corso dei decenni ha attinto a piene mani al patrimonio cestistico triestino. Sarebbe quindi l’ultima beffa se anche i cimeli del “Principe”, custoditi a Trieste nell’appartamento di viale Miramare, prendessero la strada di Milano.
La sorella Laura amava ricordare e lo ribadì anche in occasione dello scoprimento della targa al Palatrieste, che quando al Municipio di Trieste consegnarono al fratello il San Giusto d’oro (riconoscimento che viene dato a un triestino che ha reso onore alla città), Cesare confidò di essere nato in via della Torretta, in Cavana.
Il quartiere più antico e storico della città, orgoglioso di essere triestin “patoco”.