- di Massimo Rosa –
COS’E’ IL BOB
E’ uno sport in cui l’adrenalina pura sprigiona tutta la sua forza, regalando così a chi lo pratica intense emozioni nell’arco di una manciata di secondi.
Si scende su una pista ghiacciata a forma di “U”, ricca di curve, mezze curve, sopraelevate e paraboliche. Il mezzo chiamato “Bob” ha una forma affusolata, munito di pattini.
In parole povere non è altro che la Formula 1 praticata sul ghiaccio.
LE SUE ORIGINI
Come è facile immaginare il progenitore non può essere stata che la slitta, attrezzo che le genti nord-europee e nord-americane utilizzavano per trasportare persone e cose durante i lunghi e bui inverni. Ricerche storiche la fanno risalire addirittura a 4.000 anni or sono.
Già nel 1700 a San Pietroburgo ci si sfidava lungo i pendii delle colline attorno alla città. Alcuni viaggiatori tedeschi, infatti, avendo assistito a questo nella capitale russa, pensò bene di costruire alcune piste anche a Berlino.
Ma l’intuito di trasformare questo mezzo in divertimento in sport, lo si deve agli svizzeri, che nella stazione invernale di Davos, nel Cantone degli Uri, diedero vita alla prima gara di bob-slittino nel 1877, a cui parteciparono i primi 21 “matti” della storia. Poco più tardi, nel 1897, a Saint Moritz nasce anche il primo club. Nel 1923 è fondata la FIBT (Fédération International de Bobsleigh e Tobaggoning), subito riconosciuta dal CIO, ed ammessa ai primi Giochi Olimpici invernali di Chamonix del 1924. Lo slittino, invece, dovrà attendere sino al 1964 per divenire anch’esso specialità olimpica.
LA PISTA
Il tracciato varia tra i 1200 ed i 1500 metri; la sua larghezza massima è di mt.1,440, gli ultimo 100 metri del percorso sono in leggera salita per aiutare la frenata finale.
COME SI COSTRUISCE
La prima fase è quella di tracciarne il profilo, e questa operazione è fatta al computer. I tecnici nel disegnarla devono tenere conto dei raggi delle curve e della pressione che un bob esercita per la forza centrifuga. Il fattore di difficoltà è dunque stabilito dalla somma di questi due fattori.
La costruzione è fatta in cemento armato. All’interno delle pareti di cemento scorrono le serpentine dell’impianto di raffreddamento, nelle cui canaline scorre un liquido refrigerante (ammoniaca o glicole) pompato da un compressore situato in un’apposita sala.
Essa è normalmente dislocata in zone preferibilmente d’ombra per ottenere la migliore tenuta del ghiaccio, ed il conseguente contenimento dei costi.
COME SI PREPARA ALLA CORSA
Con delle pompe viene innaffiata la pista, che crea così uno strato di ghiaccio grezzo dello spessore che varia tra i cm. 5 ed i 10.Una volta ottenuto il ghiaccio si passa quindi alla “piallatura”. Questa viene effettuata da una pialla trainata da un trattore. Una volta conclusa l’operazione, si passa alla messa in bolla dei rettilinei, poiché questi devono essere perfettamente in piano.
Le curve invece sono levigate a mano dagli addetti con degli speciali raschietti.
Questo è lavoro finale deve essere senz’altro fatto da persone esperte, perché poi sfrecceranno i bolidi a 140 km., ed una qualsiasi imperfezione potrebbe penalizzare i concorrenti, oltre ch’essere costituire un pericolo.
PENDENZA, FORZA DI GRAVITA’ E PESO
La massima pendenza può raggiungere anche il 15%. La forza di gravità pone dei limiti pesanti ai costruttori. Si pensi, infatti, che un bob a due a pieno carico pesa kg. 390, ed in certe curve la sua pressione e la velocità raggiunta moltiplicano il peso anche 5 volte, cioè esso gioca tra i kg. 1560 ed kg. 1950.
Per un bob a 4 la cosa è ancora più al limite dinamico, poiché al suo peso iniziale di kg. 630 la massa in velocità arriva sino kg.2520.
A TORINO 2006
Alle Olimpiadi di Torino nel 2006 fu costruita una pista, considerata la più difficile del mondo con una “curva dela morte” con un grado di difficoltà del 35% contro l’abituale 25% delle piste olimpiche.
La sua lunghezza era di mt. 1398, con 17 curve, tutte con un alto quoziente di difficoltà.La pendenza del 9,4%.
COS’E’ UN BOB
E’ una slitta formata da due carrelli con pattini uniti, che sostengono un telaio un telaio sul quale prendono posto le persone dell’equipaggio.
Il carrello-guida anteriore può essere guidato da un volante oppure da due corde.
Mentre un tempo il mezzo era di legno con pattini d’acciaio, oggi si utilizzano le fibre di vetro ed acciaio.
In questo modo si è raggiunta una manovrabilità maggiore, oltre ad una leggerezza utile soprattutto in fase di spinta.
BOB A DUE
In questo caso a bordo c’è un pilota, che sta in posizione anteriore, ed è il capo equipaggio, a cui sono richieste grande doti di precisione visive, di riflessi, e di freddezza; chi sta in coda è il frenatore.
BOB A QUATTRO
Come nel caso precedente il pilota è anche il capo squadra, mentre gli “ altri due “, oltre al frenatore, hanno il compito di imprimere velocità nei momenti della spinta di partenza.
SLEIGH
Non è altro che il più conosciuto slittino, costruito in lega leggera che non può superare i kg. 22, nel tipo singolo, ed i 25 nel doppio, la cui lunghezza è tra il metro e 28 ed il metro e 35.
LE GARE
Possono essere sia maschili che femminili. Per tutti il nemico è il tempo, poiché il cronometro è il giudice infallibile.
Esse si possono svolgere in due o quattro manche: vince chi somma il minor tempo.
Quelle di slittino alle volte trovano ospitalità anche su tortuose strade ghiacciate in discesa.
GLOSSARIO
BOB: prova derivante dall’inglese che significa “ spingere a scatti “
PUSHER: sono i due coequipier del bob a quattro, che servono ad imprimere forza alla spinta di partenza, a fare peso, ed a bilanciare il mezzo nelle curve.
FRENATORE: è quello che sta dietro ed aziona i freni. Questi devono essere usati solo nei rettilinei.
FINISH: linea del traguardo.
STARTER: colui che dà il via.
L’ABBIGLIAMENTO
Tutti devono indossare una tuta, munita di imbottiture protettive, casco, occhiali e scarpe chiodate.
CURIOSITA’
In diversi impianti per attrarre le persone alla pratica di questo sport, si sono create formule interessanti come ad esempio il taxi-bob, dove in compagnia del pilota e del frenatore, entrambi dei professionisti, si possono compiere delle discese; ci sono poi durante la stagione estiva i bob con le ruote, come d’inverno nella pista del bob si può scendere a folle velocità con le mountain-bike dotate di gomme chiodate, oppure i più “ mattacchioni “ praticano il bob-raft, che altro non è che un gommone.
Quella che si vede nello spot pubblicitario della Fiat Doblò è realmente la nazionale di bob della Giamaica.
DOVE PRATICARLO
Nel nostro Paese le sole piste sono quella mitica di Cortina d’Ampezzo e quella del Lago Blu di Cervinia, oltre a quella olimpica di Torino 2006, ormai in disuso e quindi fatiscente.
All’estero le piste da bob si trovano principalmente nelle stazioni invernali che hanno ospitato le olimpiadi: Calgary (Canada), Salt Lake City (USA), La Plagne (Francia), Lillehammer (Norvegia) ed Innsbruck (Austria). Oltre a queste una si trova anche nella nota St. Moritz.
In Germania vi sono anche tre piste collinari: una Koenigsee (Baviera), una ad Altenberg vicino a Dresda, ed un’altra a Winterberg nelle vicinanze di Frankfurt. In quest’ultima per incoraggiare ad avvicinare i bambini al bob li fa scivolare negli ultimi 200 metri.