di Raimondo Meledina
Terra del Cagliari del leggendario Gigi Riva, dello juventino Cuccureddu, del portiere del Torino Sirigu, e di Sir Gianfranco Zola, Magic box per i supporters londinesi del Chelsea, la Sardegna sportiva ha prodotto eccellenze anche in altre discipline, perché molti sono i campioni che, nel pugilato, atletica, ciclismo, vela, pallavolo, in campo paralimpico e, potrà sembrare molto strano, nell’alpinismo, hanno conquistato allori internazionali.
E’ questo il caso di Luigi Agostino Lodde, biologo ozierese verace, in forza al Gruppo Sportivo Esercito Italiano, biolimpionico di tiro, specialità skeet, a Londra e Rio de Janeiro e sportivo a tutto tondo, praticando anche la caccia, pesca e basket ma soprattutto vero esempio da mutuare per quanti amano lo sport.
Nato nel 1980 ad Ozieri (SS) Luigi Lodde ha un forte imprinting sportivo ereditato dal padre, tiratore anche lui, e sin da ragazzo inizia a sparare nella specialità skeet, ottenendo interessanti piazzamenti.
Nel 1999 conquista il titolo italiano juniores, seguito dal bronzo di categoria agli europei del 1999 e del 2000. Per un pò si concentra negli studi, conseguendo la laurea in Scienze Biologiche, ma continua a tirare, e nel 2007 torna nella Nazionale maggiore iniziando un’impressionante escalation di successi quali il titolo italiano nel 2010, il bronzo nella seconda prova di Coppa del Mondo a Pechino, la finale a Izmir, e nel marzo 2011, a Sydney, la Carta olimpica che gli consente di partecipare ai Giochi di Londra del 2012, insieme al plurimedagliato Ennio Falco, dove nel corso centra un più che onorevole 5° posto finale. E naturalmente non finisce qui, perché nel 2013 arrivano la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Mersin, in Turchia, la medaglia d’argento ai Campionati Europei di Suhl (Germania) e con Ennio Falco e Giancarlo Tazza, la medaglia d’oro a squadre ai Campionati del Mondo di Lima. Seguono, nel 2014, l’oro nella prima prova di Coppa del Mondo a Tucson (Arizona) nella quale eguaglia il record del mondo in qualificazione con il punteggio di 124, l’oro individuale e a squadre ai Campionati d’Europa a Sarlospuszta (Ungheria) e, con Tammaro Cassandro e Riccardo Filippelli, la medaglia d’oro a squadre ai mondiali di Granada. Non pago, nello stesso anno, diventa campione italiano e l’anno successivo conquista il suo secondo titolo europeo consecutivo a Maribor (Slovenia).
Qualche pausa e poi, la classe non è acqua, l’impetuoso ritorno del 2019, quando conquista l’oro nella 4^ prova di Coppa del Mondo in Finlandia, eguagliando il record mondiale di 125/125. Poi fa sua la coppa di cristallo ai Campionati Mondiali di Tiro a Volo di Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti, imponendosi nella specialità olimpica dei piattelli e realizzando in finale il punteggio di 60/60, che è anche primato mondiale, mentre nella fase delle qualificazioni aveva mancato un solo piattello.
Un 2019 davvero straordinario ed un 2020 iniziato sotto i migliori auspici se è vero che Lodde occupa il primo posto del ranking mondiale della specialità. Fra un volo intercontinentale e l’altro abbiamo incontrato l’atleta, pluripremiato dal CONI, da altri Organismi nazionali ed internazionali e dal Panathlon Club di Ozieri, e gli abbiamo chiesto di raccontarsi…
-Intanto complimenti, Luigi, quali i segreti di tanti successi?
R: Pochi ma importanti: l’impegno, la passione, la determinazione e la voglia di migliorarsi sempre, nei momenti difficili, ma anche e soprattutto in quelli buoni, senza mollare mai. Molto importante la costante presenza di Maria, la mia fidanzata, primo allenatore e responsabile degli equilibri che mi consentono di esprimermi dignitosamente a questi livelli, poi la famiglia ed il Gruppo Sportivo Esercito, che con gli sponsor Beretta e Fiocchi, mi sostengono nell’attività.
-Il palmares è bello ricco, ma l’avventura continua: quali gli obiettivi futuri? Immaginiamo Tokio 2020…
R: Si, certo, l’obiettivo principe è quello, non è sicuro che riuscirò nell’impresa, ma ci proverò sino alla fine: tutto dipenderà dalle scelte che il selezionatore della nazionale farà. Quel che è sicuro è che voglio continuare per molto tempo questa splendida avventura, iniziata ormai 20 anni fa, con la serenità e la fiducia che mio hanno consentito di arrivare sin qua e regalare, perché no, altri allori al nostro Paese.
–Hai ricevuto premi anche per il fair-play che ha sempre caratterizzato il tuo modo di essere sportivo. Cosa consigli ad un giovane che si affaccia allo sport o agli sport, visto che tu spazi in diverse discipline?
R: intanto voglio ringraziare quanti, il Panathlon International ed il Club di Ozieri in primis, hanno voluto onorarmi della loro attenzione; ai giovani dico di fare sport non avendo come unico obiettivo la vittoria, e di farlo in maniera pulita, cercando di trarne gioia e migliorarsi costantemente. Tutto ciò che viene dopo è una logica conseguenza di ciò e qualunque sia il risultato, devono sentirsi gratificati dall’avere la fortuna di poter competere in amicizia con altri atleti.
Più chiaro di così il messaggio non può essere; a Luigi il classico arrivederci a dopo il prossimo successo e…ad maiora!!