Di Andrea Buonaiuto
La domenica di calcio che non ti aspetti è un sospiro di sollievo per le inseguitrici e un moto reazionario per le squadre di centro per la zona Europa. Chi sta in vetta cade (Juve), chi le sta dietro zoppica (Inter e Lazio), chi insegue ancora (Atalanta) corre e salta ostacoli verso la Champion’s. Una Juventus tracotante, resta vittima della sua arroganza e snobba un Napoli aggressivo, che non recita una prova indimenticabile ma tanto basta – con Zielinski e Insigne – per farsi beffe della capolista. Segnali di riscossa azzurra? Meglio tardi che mai.
La sconfitta bianconera diventa così un calmante somministrato al collerico Antonio Conte, vittima nel pomeriggio ‘sottostante” di un’ira tutt’altro che necessaria al calar del sipario di Inter-Cagliari. L’uno a uno (Lautaro, poi Nainggolan) era valso un saluto al primato…. è diventato poche ore dopo una mano tesa al primo posto: dal potenziale meno sei, ora i nerazzurri hanno l’orizzonte piatto a meno tre.
Il sospiro di sollievo è a pie polmoni per la Lazio, che argina l’agguato giallorosso nel derby (apre Dzeko, chiude Acerbi) e vede roseo il futuro per un podio saldo e un primato a vista: se vince nel recupero casalingo con il Verona, si porta a meno due dalla Juve.
Settebello (il secondo in campionato) per l’Atalanta che inguaia la posizione di Mazzarri sulla guida del Torino e incorona Josip Ilicic quale calciatore del mese di gennaio: il sette a zero riporta i bergamaschi in quota Champion’s a meno uno dalla Roma.
Zona Europa? Occhio a Milan (terza vittoria di fila), due occhi al Parma e ancor di più al Verona (quinto risultato utile). Le tre fanno coalizione nel moto ‘reazionario’ del centro.