-di Massimo Rosa –
“Parti più indietro di 30 centimetri”, con questa parole ebbe inizio l’amicizia tra Luz Long e Jesse Owens, tedesco l’uno statunitense l’altro: Giochi Olimpici di Berlino, 4 agosto 1936.
Ed anche oggi, che non ci sono più, quel sentimento tra i due grandi atleti vive più che mai nel simbolo del Fair Play. Ad entrambi bisognerebbe assegnare il Premio Nobel per la pace, seppur postumo.
Carl Ludwig Long nasce a Lipsia il 27 aprile 1913 da famiglia abbiente, i genitori erano famosi accademici.
Il giovane Carl, detto Luz, ama lo studio, si laureerà infatti in giurisprudenza nella sua città, quanto lo sport, dove pratica il salto in lungo. In questa specialità eccelle al punto da divenire uno dei punti di forza della nazionale di atletica leggera. Naturalmente i suoi risultati non lasciano indifferenti i vertici nazisti dello sport, che lo portano a Berlino per le faraoniche Olimpiadi. Su di lui scommettono.
4 agosto 1936, Olympiastadion, centomila spettatori, si capisce da subito che il salto in lungo è un affare tra Luz e Jess.
Ma mentre l’atleta di casa ha la massima concentrazione, tanto da stabilire il nuovo primato olimpico nella prova di qualificazione 7,73, l’americano, che aveva anche corso, e vinto, la qualificazione alla finale dei 200 metri del giorno dopo, è distratto dagli altri duecentometristi in pista possibili avversari, tanto da fallire due tentativi del salto. Jesse è comunque un grande campione, così si appresta all’ultimo tentativo.
“Parti più indietro di 30 centimetri”, gli consiglia Luz, mentre gli passa vicino. Quel consiglio un attimo dopo gli vale l’oro olimpico entrando così nella storia, perché a Berlino si appenderà al collo altri tre ori: nei 100 metri, nei 200 e nella staffetta 4×100.
Contro ogni immaginazione di quei momenti il bianco “ariano” Luz Long stringe la mano al “nero” Jesse Owens, una stretta di mano che è tra i gesti più belli della storia dello sport.
“…anche fondendo tutte le medaglie e coppe vinte in carriera, nulla potrà essere paragonato al senso di amicizia a 24 carati che in quel momento provai per Long… “, furono le parole del campione americano.
Quel 4 agosto 1936 iniziava dunque un’amicizia mai conclusa, seppur la guerra poco dopo metteva Germania ed Usa l’un contro l’altro armate, tanto che Luz Long cadrà in Sicilia per impedire lo sbarco degli americani. Ironia della sorte.