Si analizza il campionato di F1 2019 gara dopo gara, dall’Australia fino ad Abu Dhabi, dove si concluderà. Valutazione delle auto e dei piloti.
Di Fabrizio Pasquali
Australia
F1 2019 la prima gara della stagione
Eccoci all’inizio della stagione agonistica di F1 2019 che, gara dopo gara si concluderà ad Abu Dhabi. Come al solito, si apre col G.P. d’Australia nel tortuoso circuito cittadino di Melbourne. E’anomalo come tutti i percorsi urbani, ma sufficientemente impegnativo, per stilare considerazioni e desumere dati importanti.
Stravince Mercedes con Bottas che rifila ad un certo Hamilton un pit stop di gap, mentre Verstappen conduce la sua Red Bull quasi negli scarichi del Pentacampione.
Il podio della 1 gara di F1 2019
Ferrari invece a rincorrere con la seconda guida a frenare, per non tamponare il Tetracampione Vettel, così tanto per gradire, ouverture fantastica (non ancora Berlioz, ma quasi ).
Le prime impressioni del sottoscritto, per quanto possano valere, sono per una seconda vettura, sia Mercedes che Ferrari, con le ultime migliorie, tirate al limite, sia per la prova di tenuta, che per garantire un minimo di certezza alle prime guide.
Bottas ha però messo del suo e la Casa tedesca gli ha lasciato quella libertà che verosimilmente è mancata a Leclerc, verificando così anche la supremazia potenziale della vettura sulla più accanita tra le concorrenti.
Red Bull va forte e, come sempre, con un solo pilota, fotocopia della scorsa stagione.
Gara di F1 2019: segni di miglioramenti
Tra le altre mi pare di ravvisare un compattamento verso l’alto, segno di un miglioramento generale, che andrà per altro verificato su circuiti più significativi, ossia quelli nati per le gare, a partire da prossimo appuntamento ad Abu Dhabi esattamente tra due settimane.
Piloti tutti aggressivi, ma anche capaci di evitare seri guai tra le innumerevoli curve ed i troppo brevi rettilinei: l’assenza della safety car è di buon auspicio.
Una nota di merito a Pirelli per l’ottimo risultato degli pneumatici nelle tre soluzioni proposte: consumo contenuto e condizioni ottime anche in fase di sostituzione. Ad maiora.
Arrivederci in Bahrein.
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BAHREIN
Ferrari
Lo stesso Toto Wolff ha descritto la doppietta Mercedes odierna con la più classica delle espressioni ormai entrate nel vocabolario comune, compreso quello dei Vip : “ Che c…o “.
Personalmente sarei meno legato al concetto di fortuna, perché, analizzando da vicino i momenti topici della gara di F1 2019, Vettel si è imbarcato per sovrasterzo in un gratuito testacoda, con le conseguenze che abbiamo tutti visto, tra cui il danneggiamento del flap anteriore, mentre Leclerc è rimasto vittima di un pauroso calo di potenza della sua Ferrari per un verosimile guasto nel frazionamento del potenziale nell’ambito delle ripartizioni del motore ibrido.
Fino a quel punto Ferrari assai competitive come pure i piloti, con Leclerc a fare da lepre, sicuro ed inavvicinabile, confermandosi uno splendido e prezioso acquisto in Casa Maranello.
Modena quindi a cospargersi il capo di cenere, fallendo sia a livello umano che in quello tecnico.
Mercedes Red Bull e altre auto
Mercedes, dopo l’errore dell’inutile pit stop di Hamilton, che montava una gomma rossa per la seconda volta, è rimasta vettura di prima fascia, ma senza impressionare particolarmente. Positiva però la continuità delle prestazioni nella gara di F1 2019, con Bottas invece più in ombra che in Australia.
Verstappen fa quello che può, come unico vero combattente capace della Red Bull, dato che quest’anno il Team non può contare su Ricciardo, strano pilota dagli alterni comportamenti prestazionali.
McLaren ed Alfa Romeo tra le migliori di seconda fascia con Renault ancora bene da decifrare: i piloti dei team minori sembrano comunque ben determinati e combattivi come hanno dimostrato nei vari duelli tra loro in fase di sorpasso e di prestazioni in generale: ad maiora.
Arrivederci tra due settimane in Cina.
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CINA
La gara di F1 2019 continua
Terza doppietta consecutiva per Mercedes e questa volta senza particolari pensieri, malgrado una strategia non sempre felicissima ( cambi gomma non oggettivamente tempestivi e tatticamente azzeccati ).
Ferrari, dal canto suo, ha confermato l’ottimo cavallino di razza ( Leclerc ) , per altro masochisticamente trattato male a tal punto che, in lizza per il terzo posto, ha finito per classificarsi quinto, mentre Verstappen ringrazia Maranello, piazzandosi così al terzo posto nella classifica piloti.
Questo per favorire Vettel che, in verità, non commette particolari errori, ma che oggi meritava di finire alle spalle del compagno di scuderia.
Red Bull sembra puntare sul solo Verstappen, malgrado Gasly, all’arrivo sesto, ma quasi doppiato, si permetta di guadagnare il punto del giro veloce soffiandolo proprio a Vettel.
Ancora vivo e pimpante Raikkonen su Alfa Romeo, esprimendo classe e freddezza, doti di cui è ancora capace che, assieme all’esperienza, non possono che migliorare le prestazioni del mitico Marchio.
Un incidente alla partenza ha compromesso le prestazioni di McLaren, che, per altro non ha finora dimostrato nulla di particolarmente ragguardevole.
Probabili miglioramenti col ritorno in Europa
Con il ritorno in Europa è auspicabile che, favorita la logistica, qualcosa si possa migliorare in affidabilità e, di conseguenza, le vetture tutte verrebbero maggiormente portate ad essere maggiormente sfruttate per il totale potenziale in grado di esprimere.
Una considerazione sugli pneumatici: tutti non sembrano aver particolare conoscenza delle prestazioni degli stessi nella loro diversa tipologia, per cui sarebbe auspicabile, ove possibile, che Pirelli riunisse i tecnici con particolare riferimento alle caratteristiche peculiari di ogni modello, ciò al fine di ottimizzare il rapporto vettura/pneumatici, basilare soprattutto con il regolamento vigente.
Arrivederci in Azerbaigian.
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AZERBAIGIAN
Mercedes
Anche in Baku, nell’Azerbaigian, la gara di F1 2019 ha visto una doppietta tedesca con Bottas vincitore, soffiando la prima posizione al plurititolato Hamilton.
Nascosta come sempre nelle libere del venerdì, Mercedes esplode il sabato conquistando la prima fila e di conseguenza, partendo correttamente, mantiene il primato per tutta la gara.
Ferrari
Ferrari dunque sempre ad inseguire, ma, per un motivo o per l’altro, senza successi tangibili, almeno per ora.
Si assiste anche ad uno svarione catastrofico di Leclerc nelle qualifiche, fatto del resto non insolito a Baku dove sciaguratamente si corre a tutta velocità tra le vie cittadine, passando addirittura tra le porte della fortificazione. Nessun rispetto per le caratteristiche peculiari della gara di F1 2019, trattata come un kart da 50 Hp.
Pregi della Mercedes
Mercedes vince ancora per l’equilibrio perfetto della vettura che riduce il consumo degli pneumatici e risparmia il motore: quando sta per venire raggiunta, allunga in progressione grazie al margine restante.
Vettel non sbaglia praticamente nulla, ma non guida una Mercedes e, quando gli va bene, deve accontentarsi della terza piazza.
Lo stesso per Verstappen che è un giovanotto aggressivo e veloce, ma la sua vettura, pur in grado di arrivare vicino alle prime, deve sperare in rotture altrui o simili concause negative.
A Leclerc il punto del giro veloce, deciso a fine gara, dato il distacco dalle prime posizioni.
Qualche passetto in continuità in McLaren, ma le prestazioni complessive restano da vettura di mezza classifica.
Le Pirelli
Piuttosto deludenti le Pirelli rosse, mentre addirittura non usate da nessuno le bianche: rimangono quindi le gialle come ottimale soluzione, ma dato il regolamento che impone l’uso di mescole diverse….si assiste ad una F1 con handicap ( vai a capirne il senso… ).
Vedremo, se tornati nell’Europa tradizionale, eventuali novità favorite naturalmente da una logistica più accettabile.
Arrivederci in Ispagna tra due settimane.
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SPAGNA
Anche la gara di F1 2019 è un giocattolo costosissimo
Come era facile prevedere, anche in Ispagna la coppia Mercedes ha stradominato, malgrado gli avversari abbiano tentato ogni strategia per provare un “colpaccio”.
Ma la F1, con tutte le stranezze del caso, rimane comunque un giocattolo costosissimo sempre legato a caratteristiche tecnologiche in cui la potenza e la tenuta di strada, oltre naturalmente all’affidabilità del tutto, rimangono punti assiomatici per conquistare le vittorie.
Dalle ruote scoperte ( tali da costituire un gap aerodinamico gigantesco ) a tutti i tentativi per ovviare l’incongruenza di questi mostri potenti, leggeri ed instabili (nessun veicolo stradale assommerebbe tante e tali controindicazioni costruttive) su ogni circuito. Sin dagli anni ’50 girano per il mondo le “vetturette” ( come sin dall’inizio denominate) guidate da giovani dal fisico capace di sostenere uno stress indicibile per la gratificazione di folle plaudenti o fischianti…..
Posizionamento giro di Spagna
Tornando ad oggi, la Mercedes vince. Dopo una partenza arrembante in cui Hamilton ha dettato la legge del più forte, la gara si è svolta secondo copione, con la non più eccezionale terza posizione di Verstappen a soffiare il podio a Ferrari.
Dal punto di vista tecnico si è dimostrato un fallimento del Pirelli bianco che, secondo alcuni, avrebbe risparmiato il secondo pit stop. Niente di più inesatto a riprova che la mescola rossa e gialla sono le due sole praticabili per ottenere il meglio dalle vetture.
La safety car ha ricompattato tutti e quindi ridotto i distacchi, ma nulla ha influito sul risultato finale.
Nota di colore: la battuta di Ricciardo che prometteva una sua vittoria a Montecarlo qualora oggi fosse andato a punti, rimane spiritosa e nulla più, dato che il pur ottimo Daniel oggi ha conquistato un bel nulla.
Arrivederci in Riviera.
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MONTECARLO
Circuito inadatto
Quando nel 1950 iniziò la storia della Formula Uno, le vetture in gara erano di piccole dimensioni, con ruote esterne strette ed una potenza paragonabile ad una odierna vettura sportiva di media cilindrata. Ciò consentiva di adottare come piste da gara anche percorsi cittadini, fra cui l’angusto e tortuoso sistema viario di Monaco Montecarlo .
Oggi nel 2019, fatta salva la tradizione e la cornice folcloristica (per non parlare di interessi turistico-commerciali e via così) il circuito per la gara di F1 è tecnicamente impraticabile ed anacronistico come lo sarebbe il fatto (naturalmente per opposto) di vedere circolare in autostrada i go kart…
Ciò premesso, c’è ancora qualche telecronista sportivo che ammira chi, alla pari di un kamikaze, si infila nei più infimi pertugi alla ricerca di un quasi impossibile sorpasso, non solo, ma viene lodato per questo anche se poi finirà per andare a sfasciare la macchina (e non esseri umani per fortuna).
Hamilton vince
Che sia il frustrato Leclerc o lo scatenato Verstappen non cambia molto, se non quello di finire con un ritiro o con una penalizzazione meritatissima ed al limite della clemenza.
Hamilton e la sua Mercedes si confermano l’accoppiata vincente con una lode speciale al pilota per la capacità di gestire la vettura anche se non propriamente al top (pneumatici usurati e qualche colpo rimediato dal solito Verstappen), Vettel secondo a sfruttare al meglio la sua Rossa, Bottas, annusata l’aria, a tenersi fuori dai guai ed arrivare a podio.
Gli altri in gara per racimolare punti, qui possibili anche per vetture non particolarmente prestazionali.
Vetture fragilissime
Vorrei ricordare al lettore e spettatore televisivo che le attuali vetture di Formula sono fragilissime per la miriade di alettoni e la forma caratterizzata dalle numerose sporgenze oltre che per il materiale da cui sono costituite.
Ecco pertanto un ulteriore motivo per la scelta di percorsi in grado di soddisfare tali caratteristiche costruttive e credo sia assolutamente possibile come ampiamente dimostrato nel corso di questi settant’anni di storia.
Arrivederci a Montreal.
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CANADA
Errore e penalizzazione di Vettel
Immagino questa sera, e nei prossimi giorni, infinite e polemiche discussioni relative alla punizione inflitta al ferrarista Vettel (5 secondi di penalità) senza i quali verosimilmente avrebbe vinto oggi a Montreal, con tanto di precedenti a vivisezionare situazioni simili con diversi atteggiamenti dei giudici preposti allo scopo.
La mia modesta opinione, per altro non credo contemplata in questi casi, è quella di paragonare l’errore di Vettel a quello del pilota che raddrizza, sbagliando traiettoria, la chicane: in questi casi se l’autore dello sgarro cede la posizione a chi lo segue non succede nulla e la gara prosegue senza ulteriori provvedimenti.
Naturalmente così non è stato, Hamilton è stato costretto a frenare non avendo strada avanti a sé e da qui la penalità, scattata per altro dopo lunga meditazione (così è parsa allo spettatore in attesa di eventi).
Giudizio obiettivo
Saranno tutti arrabbiati in quanto non piace a nessuno vincere in tal modo, ma le regole sportive sono anche queste e guai se vi fosse una continua e sterile polemica per ogni situazione vista soggettivamente.
Per fortuna oggi la ripresa televisiva con le varie angolazioni in tempo reale, i precedenti immediatamente disponibili ai giudici e quant’altro l’odierna favolosa tecnologia mette a disposizione di tutti, consente un giudizio verosimilmente oggettivo a cui ognuno dovrebbe rimettersi senza ulteriori sterili polemiche e/o illazioni.
Lotta tra Mercedes e Ferrari alla gara di F1 2019
Per la gara abbiamo assistito ad una lotta assolutamente alla pari fra le due migliori vetture (Mercedes e Ferrari) condotte dai piloti più veloci (Hamilton e Vettel ) con le seconde guide a confermare la superiorità assolutamente palese della situazione attuale.
Vedremo nei circuiti propri della F.1 (quelli europei ed in particolare Spa e Monza) se l’ascesa Ferrari si dimostrerà costante ed in grado, come oggi dimostrato, di competere per la vittoria.
Arrivederci in Francia tra due settimane.
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FRANCIA
Strapotere della Mercedes
“Di Provenza il mare il suol…” rammentava nella Traviata Germont Padre allo scapestrato figlio Alfredo e…proprio l’altra sera all’Arena di Verona, ed oggi in tale “suol” si è rappresentata, quasi ve ne fosse stato bisogno dopo i fattacci di Montreal, la conferma dello strapotere Mercedes nella gara di F1 2019. Ha stracciato Ferrari ed altri, con il solo Leclerc a tenere alto l’onore della Rossa alla faccia del suo capo Vettel staccatissimo all’arrivo.
D’altra parte, su circuiti finalmente d’alto valore tecnico e riscritti assolutamente per tale Formula automobilistica, sono risaltati i veri valori tecnici sia per le vetture che per i piloti: Lewis è il migliore sulla monoposto migliore! (Tutto il resto è poesia, soleva dire un caro amico ingegnere di valore).
Ferrari seconda
Ferrari lotta per la seconda piazza, ma Red Bull non consente errori a confermare quanto emerso all’inizio della stagione agonistica e, verosimilmente, senza ulteriori sorprese nella seconda parte della stessa.
Piace invece rivedere McLaren in ascesa, finalmente in grado di non essere doppiata almeno per la sua prima guida, ma questo fa pensare ad una scalata futura, certamente non a miracoli stagionali.
Le vetture frutto di lunghi studi
Oggi le tecnologie sono particolarmente complesse e tali vetture sono frutto di studi teorici e pratici lunghi e costosi: le forme vengono studiate millimetricamente, la propulsione ibrida, con tanta elettrotecnica ed elettronica da impressionare, prevede una mastodontica e costosissima preparazione di base, tanto da stupire per quanto si riesca (o meno…) ottenere.
La potenza è sì importante, ma, per poterla trasformare in moto utile il passo è lungo: si può costruire un motore con più cavalli, ma la vettura rischia di decollare e quindi va tenuta al suolo con l’aerodinamica che, attenzione, non è solo nelle ali, ma nella completa concezione progettuale.
Ricerca di un sistema per battere Mercedes
La storia della coperta corta si ripete all’infinito: puoi essere velocissimo in rettilineo scaricando la vettura, ma non in grado con la stessa di tenerla in curva alla velocità performante per vincere e consumare gli pneumatici nel modo corretto.
Ingegneri di tutto il mondo unitevi alla caccia di un progetto in grado di superare Mercedes, ma con chi alle spalle?
Arrivederci tra una sola settimana in Austria, in quello Spielberg di tristemente famosa memoria, ma quello era l’inizio del Risorgimento Italiano.
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AUSTRIA
Verstappen vince
Dopo un inizio che ricordava “I tre moschettieri” diretti da Lester nel’74, quando venti nemici saltavano giù da un albero e nessuno riusciva a centrare D’Artagnan, dove Verstappen riusciva a non partire pur essendo in prima fila, il ragazzino olandese si scatenava in una frenetica gara di rincorsa andando meritatamente a vincere su un ottimo Leclerc, protagonista, questi, di una condotta entusiasmante.
Le Mercedes bollite, con entrambi i piloti, Vettel con una condotta anonima ed incolore, lasciavano i due giovani a battersi tra loro con intermezzi interessanti assieme ad altri piloti emergenti, tra cui Lando Norris che sta dando a McLaren qualche soddisfazione e possibilità di ripresa.
Circuito di Spielberg
Il circuito dello Spielberg, tutto saliscendi, favoriva vetture agili, pertanto le prestazioni odierne sono da rivedere su altri percorsi al fine di poter confermare o meno le nuove impressioni, resta per altro il fatto che i giovani emergenti sembrano all’altezza della gara di F1 2019, rendendo la stessa più combattuta e divertente rispetto a ciò che ci ha presentato in un recente passato.
Le alte temperature non hanno certo favorito Mercedes che, potenzialmente la più forte e potente, non è riuscita a mantenere i propulsori nei limiti termici di regime, mentre l’ottima asfaltatura e le buone mescole Pirelli hanno dimostrato valide performances (si veda Ricciardo) così da pareggiare i conti dei pit stop tra i vari team.
Ancora da commedia il pit stop di Vettel, con venti meccanici a precipitarsi sul pilota e nessuno con le gomme in mano ( Ferrari…sveglia ! ), mentre entusiasmante il colore “orange” presente ovunque ad incoraggiare e festeggiare il beniamino Verstappen, vero tripudio di folla a tratti addirittura commovente.
Una menzione al “vecchio” Raikkonen ed al ragazzino Giovinazzi per aver dimostrato che Alfa Romeo può vantarsi di avere una vettura da F.1.
Tra due settimane a Silverstone andremo a verificare le impressioni odierne.
Nel frattempo, buone vacanze a tutti.
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INGHILTERRA
La F1 dagli albori ad oggi
Sin dal suo primo apparire nel mondo agonistico dei motori (1950), la F1 destò un interesse particolare per la possibilità di assistere “dal vivo “ a gare spettacolari su circuiti brevi con il pubblico ad applaudire “ i temerari a ruote scoperte “ battagliarsi praticamente gomito a gomito.
Il Campionato mondiale si allargò di anno in anno a nuovi appuntamenti ed aree geografiche, oggi praticamente in tutti i continenti, e la tecnologia divenne sempre più sofisticata, dettata da regole rigorose per favorire un allineamento delle vetture concorrenti, teoricamente alla pari tra loro.
Evidentemente il fattore investimento favorisce, come in ogni dove, le vetture create da progettisti che hanno alle spalle esperienza, ma soprattutto possibilità di testare soluzioni esito non solo di genialità (compressa dalle regole) quanto dal numero di test relativi all’uso di materiali e, soprattutto, dal partner costruttore del gruppo propulsore che raramente appartiene al Team agonistico.
Potenza di Mercedes e Ferrari
Tutto ciò per dire che la forza di case come Mercedes, Ferrari (specialista da sempre nelle vetture sportive) e poche altre sono veramente competitive per il primato, lasciando alle altre i posti di rincalzo
Ciò non toglie che si possa assistere a duelli spettacolari anche e soprattutto nelle seconde linee, dato che in esse si trovano spesso nuovi giovani piloti che aspirano a mettersi in luce per migrare nei Teams più prestigiosi.
Ferrari: una stella nascente ed una in declino
Ecco Leclerc, per altro giunto giovanissimo già in Ferrari, esibirsi nello strepitoso sorpasso tutto in curva su Gasly, vero momento topico della gara di F1 a Silverstone 2019, in un anno in cui Mercedes non ha rivali e vince senza spettacolari azioni per l’inutilità delle stesse.
Stupisce invece la sconfitta di Vettel che riesce perfino a farsi infliggere una severa sanzione per uno sciocco tamponamento su Verstappen, mettendolo in difficoltà per la seconda parte della gara.
Un astro nascente già con luce vivida ed un altro in preoccupante discesa dopo una carriera ricca di primati: questa l’attualità in Ferrari.
Risultati delle altre auto
Mercedes stratosferica (con il ricorso al doppio pit stop per Bottas ad assicurare una facile vittoria per Hamilton…) e Red Bull sempre graffiante e questa volta con entrambi i piloti.
McLaren fa quello che può con il materiale che si trova collocandosi al primo posto fra gli altri (quasi un campionato di serie A e B).
Siamo ormai in piena bagarre europea con gli splendidi appuntamenti in Germania, Ungheria, Belgio ed Italia: buon divertimento e felici ferie a tutti.
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GERMANIA
Il maltempo sconvolge le previsioni scontate
Fine settimana all’insegna di nuove emozioni e di sconvolgimento di previsioni ovvie. Ciò sin dalle prove libere, ove Ferrari sembrava dominare su tutti, mentre invece nelle qualifiche ufficiali rimaneva al palo con entrambe le vetture dimostrando un’inaffidabilità preoccupante.
Ma la giornata della gara, piovosa a fasi incostanti, rimetteva tutto in discussione con il dominio vero della “safety car”, segno di una gara profondamente alterata dal maltempo ed anche dall’uso di particolari materiali inadatti nelle cosiddette vie di fuga.
Leclerc, appiedato ne ha fatto le spese, primo fra i grandi, seguito da Hamilton ed infine da Bottas.
Si tratta di fasce di asfalto assai liscio, privo di quell’aderenza, che risulterebbe preziosa per uno che sta uscendo di pista.
A ciò va aggiunto un massiccio strato di ghiaia sabbiosa, vere sabbie mobili da cui si esce solo a piedi.
Situazione nelle fasi di gara
La situazione durante le fasi di gara vera ( non molte complessivamente ) assieme ad errori di piloti e squadre, a penalità inflitte ad alcuni leader e via così, veniva a costruire un ordine d’arrivo assolutamente incredibile, ove Verstappen partito come se guidasse una locomotiva a vapore, andava a vincere, Vettel conquistava il secondo posto ( dal ventesimo di partenza ) ed una serie di figurine minori ( a seguire ) a conferma che di veramente tecnico ( a parte le prime due piazze ) non vi è stato nulla in questo appuntamento tedesco 2019.
Conclusioni
Naturalmente lo spettacolo complessivo ne ha guadagnato per i numerosi colpi di scena, ma viene da osservare che non è dato di verificare quanto veramente vi sia stato di competitivo od anche di innovativo in una performance globale come questa.
Fa piacere che piloti e vetture di seconda e terza fascia abbiano potuto godere una giornata di gloria (per altro ben remunerata dato che ogni punto in classifica è foriero di un sacco di quattrini ) e quindi il maltempo e le caratteristiche del circuito siano stati causa di tale veramente involontaria “distribuzione di ricchezze”.
Ci vediamo tra una settimana nel kartodromo ungherese che ci auguriamo asciutto.
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UNGHERIA
Hamilton domina
Ultimo appuntamento, prima della pausa estiva, in Ungheria, in quel circuito biforme con le caratteristiche da Kart, collegate ad un percorso più corsaiolo. E’ una tappa importante, per una verifica dell’evoluzione delle vetture e dei piloti in questa stagione.
Si strombazzava ai quattro venti la fine dei campioni del mondo (Hamilton e Vettel) ormai superati dai giovani Verstappen e Leclerc, quando non da altri assalitori. Oggi però su una pista in ottime condizioni, varia e testante, proprio il “vecchio” Hamilton ha messo in riga tutti, aiutato da una strategia dai box semplicemente perfetta.
Bene Verstappen con Red Bull un po meno le Ferrari
Verstappen, splendido, finalmente, all’avvio, ha dominato apparentemente per quasi tutta la competizione, ma i suoi pneumatici non erano indistruttibili ed oggi un sapiente uso degli stessi è altrettanto indispensabile quanto la potenza del propulsore.
Ne sa qualcosa Ferrari che raccoglie sì un terzo e quarto posto, ma con entrampi i piloti quasi doppiati, a confermare che la vera seconda forza del campionato corrente è ormai solo Red Bull.
E’ chiaro che anche piccoli incidenti (Bottas sfortunato sin dall’inizio toccato nell’ala anteriore) in F. 1 sono determinanti. Certo, in un’annata praticamente tutto si compensa, come la distribuzione del sale sulla minestra in cottura. Hamilton è il migliore sulla vettura più competitiva, tutto il resto è “poesia” come diceva un vecchio amico ingegnere di chiara fama.
Migliora Mc Laren
Fra gli “altri” McLaren viene fuori poco a poco, e sarà interessante constatare, se fatti nuovi porteranno il Marchio inglese storicamente più prestigioso, ad attirare forze tali da progettare veramente una vettura finalmente competitiva da vittoria.
Il prossimo appuntamento a Spa, quello che personalmente ritengo il percorso più avvincente di ogni annata. Ci vedremo dunque alle celebri terme di quella Città e non solo per curarci i reumatismi.
Buona estate a tutti.
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BELGIO
Leclerc brilla nel team Ferrari
“Non è più un paese per vecchi…” avrà pensato il pluridecorato Vettel all’ordine di lasciar passare il giovane pupillo Leclerc che, grazie a tale mossa, andrà a vincere (ma per soli 10 metri…) il suo primo G.P. in F.1.
Mi sto per altro sempre chiedendo: cosa c’è che non va nella Ferrari della Prima guida (ma lo è ancora ? ) quest’anno. Oggi possiede la vettura più veloce del mazzo, ma consuma gomme come un ragazzino al cinema, tanto da farsi umiliare dal suo giovane allievo.
Probabilmente il Pilota ha perso dello smalto con l’età, cosa non accaduta invece al suo rivale Hamilton che grinta ne ha da vendere, in grado ancora di mettere in fila tutti, ed anche oggi, se vi fosse stato un altro giro, il Francesino avrebbe dovuto rimandare ancora una volta la conquista del suo primo alloro.
Pessima partenza di Verstappen
Verstappen, come sempre, fa invece tutto da solo. Parte malissimo e poi vuole passare dai buchi della serratura, quasi a scusarsi delle sue distrazioni allo start. Questa volta ha invece emulato il padre, noto per sbattere spesso e volentieri….male forse di famiglia.
Fra gli altri nessuno che emerga e stupisce come Albon, con la stessa vettura di Verstappen, arrivi quasi doppiato e, cosa tanto più grave, nel circuito più lungo del Campionato!
Spa: una bella cornice
La cornice di Spa vale sempre e comunque la visione della gara con quelle morbide colline delle Ardenne, parzialmente rovinate (come purtroppo anche a Monza) dalla mania delle chicanes (deflettori), nate forse per timore che a 350 all’ora si possa anche decollare.
Ci rivedremo tra una settimana proprio in Brianza, sperando in una giornata non piovosa.
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ITALIA
Leclerc vince
“A Star is Born” (naturalmente edizione ’54 di Cukor con la Garland e Mason) titolo che si potrebbe abbinare alle imprese di Spa e Monza di Leclerc e Vettel.
Il Ragazzino Ferrari ha pure sbagliato qualcosa ed è stato “aiutato” da una giuria forse un po’ casalinga, ma la vittoria ci sta tutta e meritatamente.
Le due Mercedes hanno fatto il possibile per strappargli l’alloro, ma nulla hanno potuto. Forse anche loro hanno fatto qualche errore. Hamilton ha preso una chicane (deflettore) come l’ultimo della classe…
Gomme auto
Ferrari è una vettura difficile, scarica per renderla la più veloce del mazzo, consuma gomme, ma in certi circuiti velocissimi, come Spa e Monza, se opportunamente conosciuta e guidata, è diventata imbattibile.
L’errore Mercedes è stato quello di affidarsi troppo alle gomme medie e Hamilton ne ha fatto le spese, mentre Ferrari, con le dure, ha contribuito a garantire al proprio giovane leader una tenuta per l’intera gara.
Bottas ha fatto quello che gli consentiva il mezzo risparmiato nella prima parte della gara, ma non è andato oltre gli scarichi del Francesino.
Altri piloti: valutazioni
Vettel ne ha combinate di tutti i colori, non descriviamo e si stenda su questi un velo pietoso. Lo vediamo vagare per i laghi subalpini a cercare un pensionato per ex piloti, vista colli……
Difficile valutare in una gara combattuta per la vittoria gli altri: Verstappen dall’ultima fila ha tentato qualcosa senza successo, Ricciardo e compagno hanno spremuto al meglio le Renault per sfruttarne la velocità sul dritto, ma ovviamente per i posti di rincalzo.
Giovinazzi e Norris sono bravini, ma vanno testati su vetture più competitive: per adesso,”ad maiora”.
Pubblico e commentatori italiani in delirio: cosa provoca l’astinenza prolungata….
Tra due settimane, a Singapore troveremo una condizione forse diversa ? : ci vedremo là.
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SINGAPORE
Ascesa della Ferrari
Per l’ennesima volta mi chiedo quale valenza sportiva e tecnica, possa essere espressa in F1 su un circuito come Singapore. Non possiede nemmeno il valore della tradizione, come ad esempio Montecarlo.
Ciò premesso, malgrado le tre safety car, la regia che vivacchiava sulle schermaglie degli ultimi in gara e via dicendo, ciò che sostanzialmente è apparso evidente consiste nella conferma dell’ascesa di Ferrari che dimostra qualità velocistiche eguali se non superiori a Mercedes e Red Bull, assieme ad un consumo pneumatici normalizzatosi a livello concorrenza.
Vettel vince
Vettel ha vinto per una serie di tatticismi e giochi di squadra, ma si è riconfermato driver di qualità mondiale alla pari dell’arrembante Leclerc.
Delusione Mercedes con Bottas che cede il quarto posto in favore di Hamilton. Ma a Stoccarda devono rivedere molte cose e soprattutto la qualità primaria in F.1, ossia la velocità di punta.
Verstappen fa quello che può in un circuito ove non si sorpassa senza il rischio di sbattere come in uno stretto corridoio, e si accontenta del podio, ma dalla sua Red Bull oggi non può pretendere di meglio.
Gli altri fanno un campionato a parte e fa piacere notare tra questi che McLaren si trova al quarto posto Costruttori, vale a dire al primo gradino dei “normali”, ossia potenziali vincitori esclusi.
Vediamoci in Russia la settimana prossima, cari saluti,
dal vostro Fabrizio Pasquali
RUSSIA
Una domanda
Dietro il sorriso sardonico di Toto Wolff, che si compiaceva della doppietta Mercedes a Sochi, forse c’erano, oltre alla soddisfazione della doppietta, anche considerazioni e domande che mi è gradito proporre a Voi lettori.
La spettacolare partenza di Vettel, favorita dall’apertura di Leclerc al sorpasso ed alla chiusura su Hamilton, non sta forse in una taratura della vettura portata sin dall’inizio alla massima potenza ?
L’incapacità del Monegasco in Ferrari di ridurre lo svantaggio, provocando la nota risposta al Team radio “…che venga a prendermi,,,” confermerebbe l’ipotesi di cui sopra, come lo stile di guida molto meno fluido di Vettel potrebbe anche far pensare al guasto dell’apparato elettrico proprio sulla su vettura e non sull’altra.
Le gomme fanno la differenza
Il passaggio dalla mescola soft alla media su Ferrari ha provocato un sensibile calo prestazionale, favorendo in tal modo Mercedes che con le gialle rende perfettamente: questa è strategia e consapevolezza di ogni team.
Leclerc chiede alla fine proprio ancora le soft nella speranza di agguantare ancora la testa, ma non riuscirà nell’intento poiché anche le Argentee sono a parità di mescola, confermando che, tutto sommato, sono soprattutto le gomme a fare la differenza.
Se mettiamo insieme tutti questi elementi, a cui aggiungere una strategia Ferrari affatto tempestiva, si può capire abbastanza bene la debacle di Maranello qui a Sochi.
Le prossime gare per studiare progetti e strategie
Questa stagione era finita prima, ma oggi lo è completamente e le gare rimanenti serviranno come propedeutica progettuale e strategica alla prossima, ma vale assolutamente la pena di aggiungere lodi meritate a McLaren, nettamente la migliore delle…altre, grazie ad entrambi i giovani, ma già più che promettenti, piloti.
Ancora un anno motorizzazione Renault e poi massima attesa per il ritorno in Honda, a mio avviso motorista di assoluta eccellenza.
Arrivederci in Giappone.
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GIAPPONE
La Ferrari si fa del male
Ferrari ultimamente sembra aver preso l’abitudine di farsi del male da sola ed oggi a Suzuka ulteriormente ha confermato la tendenza.
Dopo una strepitosa qualifica in cui aveva conquistato la prima fila, Vettel si è impuntato al via ( rischiando per altro penalizzazione per falsa partenza, su cui probabilmente si è chiuso un occhio per il modestissimo spazio percorso ), seguito subito alla prima curva da Leclerc che ha sbattuto fuori Verstappen eliminandolo dalla gara e prendendosi, oltre ai danni sulla vettura, ulteriori secondi di penalizzazione ( alla fine perduto un posto nell’ordine d’arrivo ) ed una sonora multa per Maranello colpevole di non averlo fermato subito per riparare i danni.
Mercedes favorisce Bottas
Vettel invece si è comportato da campione nel rimontare dopo il gap iniziale, in questo favorito indirettamente dalle decisioni Mercedes, che hanno voluto dare a Bottas la possibilità di vincere la gara dopo una prima fase condotta splendidamente in testa.
Hamilton, obtorto collo (cioè malvolentieri), ha obbedito nel rientrare ai box, per un forse superfluo pit stop, favorendo in tal modo la vittoria del compagno.
Inutile la sua finale rincorsa a Vettel, insuperabile data la maggior velocità di punta di Ferrari su Mercedes.
Sintesi
Verstappen fuori, come a dire che Red Bull non è stata in lizza per il podio, mentre, fra gli altri, si conferma un ottimo Sainz alla guida di una McLaren che, pensando al futuro, potrà in non troppo tempo competere anche con le prime tre.
Il prossimo appuntamento oltreoceano, con Messico e Stati uniti, verosimilmente non avrà molto da dire, se non per una battaglia intestina tra i due ferraristi per la conquista della terza piazza nel Mondiale piloti.
Con viva simpatia, vi saluta il vostro Fabrizio Pasquali
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MESSICO
La Ferrari si conferma la più veloce
Hamilton negli scorsi giorni sottolineava, forse anche per scaramanzia, quanto in Messico fosse forte Ferrari, sicuramente più veloce di Mercedes anche con un’atmosfera più rarefatta per la quota per cui, alla fine, pronosticava una gara di rimessa, con lo scopo di raggranellare più punti possibili.
Le prove di qualifica confermavano il pronostico, complice il solito Verstappen con la sua giusta penalizzazione (non rispettava le bandiere gialle dopo l’incidente occorso a Bottas ), spianando così la strada alle Rosse che partivano in coppia dalla prima fila.
Preceduti da una mossa al limite della correttezza di Vettel, chiusura palese su Hamilton, si arriva alla prima curva e, fra un tocca di qua e di là, alla fine si esce con Ferrari che rimane in testa con entrambi i piloti.
Cambi di gomme: errore della Ferrari
Ecco allora che, passati i giri di rito ciclico, comincia il valzer dei pit stop e qui Maranello commette il suo più grave errore, ossia quello di puntare sulle due soste, e monta a Leclerc ancora le gialle come in partenza. Per chi non lo sapesse, il regolamento prescrive di usare almeno due mescole diverse nel corso della medesima gara. Mentre continua con le gialle Vettel rimane a lungo in testa, mentre Mercedes ferma Hamilton preferendo la mescola dura ( bianca ) evidentemente con la speranza ( o certezza ? ) di arrivare sino alla fine.
Vettel prosegue sino allo sfinimento delle gialle, mentre Leclerc consuma le sue prima del previsto. Morale: alla fine dei pit stop si va a delineare un primo e terzo posto per Mercedes ed un secondo e quarto per Ferrari. Il povero Leclerc dalle stelle alle stalle, ringraziando la strategia di Maranello.
Red Bull 3° forza del campionato
Verstappen, che tra l’altro aveva forato rientrando un secolo dopo gli altri, grazie ad una rimonta favolosa, si piazza sesto alle spalle di un ottimo compagno di scuderia Albon portando la terza forza del Campionato ( Red Bull ) a confermarsi tale.
Problemi tecnici per McLaren con entrambi i piloti ritirati, rimanendo per sua fortuna ancora in gara per essere la “prima degli altri”.
Arrivederci tra una settimana negli U.S.A. naturalmente attraversato il Rio Grande (o Rio Bravo alla messicana).
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U.S.A.
Grande successo delle Mercedes
Ad Austin, nel Texas, terzultimo appuntamento stagionale di questo avvincente Campionato di F1 2019, con una più che meritata vittoria di Bottas, forse anche danneggiato da una scelta su due soste voluta dal muretto, e comunque velocissimo e combattente di razza.
Completa il successo Mercedes Hamilton, che proprio oggi si laurea per la sesta volta Campione del Mondo, inseguendo così la settima vittoria che rimane ancora patrimonio record di Michael Schumacher.
Ferrari parte bene, poi si perde
Ferrari ne combina di tutti i colori, dopo una qualifica invece assolutamente pregevole. Handicap iniziale per Leclerc che partiva con un motore depotenziato dopo le rotture nei giorni passati, ma soprattutto per Vettel che, sui micidiali cordoli texani rompeva addirittura una sospensione, costretto così ad abbandonare la gara ancora nella prima metà di questa.
Ciò fa molto pensare per il fatto che, tutte le altre auto di prima fascia abbiano tenuto (unica rottura, non di motore, di Ferrari ) e che Red Bull con uno scatenato Verstappen sia riuscita a competere fino alla fine per il podio.
Forse che a Maranello abbiano la testa già al 2020, usufruendo di queste ultime competizioni come test per nuove idee od invenzioni…
Mc Laren in crescita
Fra gli altri sempre in crescita McLaren, tanto da far predire, al ritorno della motorizzazione Honda, un futuro assai più roseo rispetto ai passati ultimi anni di vero tormento.
Tanti giovani emergenti
Fra i giovani si vedono piloti emergenti, coraggiosi e capaci, considerato che il circuito di Austin è indubbiamente tra i più difficili, e quindi probanti, dell’intera stagione agonistica.
Non male anche altre Scuderie con piloti combattenti e coraggiosi sì da garantire continuità di spettacolare agonismo.
Arrivederci tra due settimane fra i Carioca.
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BRASILE
Mercedes e Ferrari k.o. splende Verstappen
La sola lettura dell’ordine d’arrivo di questa gara sul circuito di Interlagos 2019 è sorprendente, tanto da riaccendere vivamente l’interesse per questo sport, naturalmente ormai nella prospettiva del prossimo anno.
Del duo Ferrari Mercedes solo Hamilton all’arrivo, penalizzato, e quindi retrocesso al settimo posto. Fuso il motore di Bottas, segno che anche Mercedes ha dunque i suoi limiti prestazionali. Fusi mentalmente Vettel e Leclerc che si suicidano in un abbraccio mortale sfasciandosi l’un contro l’altro: amen.
Splendido invece Verstappen, vero protagonista unico del week end a partire dal venerdì sino a concludere trionfalmente la domenica.
Assolutamente combattivo, preciso, anche se a volte spericolato, coadiuvato da una Red Bull potente ed affidabile, pur nelle difficoltà di attacchi da parte dei Teams maggiori, Max ha sempre reagito con la dovuta determinazione proiettandosi verso un 2020 assolutamente da attendere con ansiosa trepidazione.
Gasly inaspettato 2° posto
Del tutto imprevedibile, quanto meritato, il secondo posto di Gasly con la Toro Rosso, il mitico terzo di Sainz con una ritrovata McLaren seguito dalle due Alfa Romeo di Raikkonen e Giovinazzi a rappresentare la rivincita degli “altri”.
Vetture migliorate e piloti capaci
Va detto comunque che le safety car, l’ultima a pochi giri dall’arrivo hanno decisamente condizionato la gara ricompattando il gruppo dei concorrenti, però si è visto anche un miglioramento generale nelle prestazioni di alcune vetture e, soprattutto, la presenza di piloti veramente coraggiosi e capaci: tutto è assolutamente di buon auspicio per il prossimo futuro.
Notata l’assenza di Toto Wolff (leader Mercedes), da cui una serie di ipotesi che vorranno un chiarimento a partire dalle prossime settimane.
Attendiamo la conclusione della stagione ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi tra due settimane, giusto per verificare se quanto emerso in Brasile possa avere alcune conferme.
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ABU DHABI
Hamilton vince la gara ed il campionato di F1 2019
Trionfale giornata per Hamilton negli Emirati Arabi con una schiacciante vittoria arrivata dopo una gara senza storia, data la sua superiorità su tutti gli avversari.
Per dimostrare ciò, si è cimentato nella rincorsa del giro veloce proprio a fine gara, con gli pneumatici usurati e senza alcun apparente motivo se non quello, puramente agonistico, della fame di vittorie.
Bene anche il compagno di Team Bottas che, partito in ultima posizione per cambio di propulsore, è risalito sino al quarto posto superando anche Vettel ed arrivando negli scarichi di Leclerc.
Verstappen si è battuto da leone sin dalla partenza, ma contro Hamilton e Mercedes si è dovuto accontentare della piazza d’onore.
Leclerc leader per il futuro
Leclerc, il leoncino della Ferrari, ha ben tenuto alto l’onore di Maranello confermandosi il vero leader per il futuro, mentre Vettel pare orientato, dal comportamento in gara, ad una rapida pensione anticipata.
Classifica generale
Nella classifica generale Piloti, l’Olandese della Red Bull ha concluso al terzo posto, mettendosi alle spalle entrambi i Ferraristi.
Se anche Albon avesse contribuito come di dovere, Red Bull avrebbe sicuramente conquistato anche la seconda piazza Costruttori.
Tra gli altri, vince McLaren con citazione speciale per Sainz che ha portato punti in cascina in misura doppia rispetto al compagno Norris.
In attesa di miglioramenti…
Vedremo se, con la pausa invernale, vi saranno mutamenti prestazionali a migliorare le inseguitrici, dato che, attualmente, per un motivo o per l’altro ( Ferrari esagerato consumo pneumatici, Red Bull ancora indietro in fatto di potenza pura ) nulla sembra poter impensierire Mercedes.
Ci sentiremo ancora nella pausa invernale per aggiornamenti se importanti novità dovessero apparire all’orizzonte.
BUON NATALE