Nel Regno Unito sembra che i cori da stadio no siano semplice tifo, ma qualcosa di più.
I cori: sano attaccamento alla propria squadra
diGiuliano Toffanin
Cori sono il simbolo di un modo di essere molto “British”
Chi non ha mai sentito “You’ll neve walk alone”?
“God save the Queen. And the chants”. È probabile che molti inglesi la pensino cosi vista anche la copiosa quantità di cori (chants) che ogni anno vengono creati oltre manica.
Non solo inventori del calcio quindi, ma anche dei migliori cori. Nel Regno Unito i cori non sono solo tifo ma…qualcosa di più. Possono prendere ispirazione da qualunque canzone, dalle più disparate come jingles e ninna nanne, fino a canzoni di mostri sacri come Beatles o Queen. L’importante è che si rispetti sempre la tifoseria avversaria evitando qualsiasi accenno alla violenza. Nell’ultima decade, stranamente da come si pensa comunemente, in Inghilterra o si riga diritto o si riga diritto. Dopo le migliaia di scontri susseguitisi per anni tra hooligan negli stadi, ora regna solo un sano attaccamento ai colori e alla propria maglia, niente di più, perché se sgarri hai chiuso col calcio.
Origine dei cori come inno alla squadra
Tutto è incominciato nella leggendaria curva Kop, nome derivante d una battaglia combattuta dalle armate di sua Maestà, quando agli inizi degli anni 60 s’incominciarono a sentire i primi cori pronti a sostenere gli allora sorpresi giocatori del Merseyside. Fu da quel momento che via via le canzoni diventarono veri e propri cori creandoli da storpiature di canzoni oppure ex novo. Inni come “you’ll never walk alone” (voi non camminerete mai da soli) o “ we love you Liverpool” non solo rimangono nella storia del calcio, ma diventano veri e propri cori usati in tutto il mondo per sostenere la propria squadra.
Negli anni con il passare del tempo e l’evolversi della tecnologia, anche le curve si sono evolute. I sostenitori del Glasgow Ranger, direttamente dal loro sito web, offrono la possibilità di scaricare gratuitamente tutti i cori per sostenere i Rangers e allenarsi a farlo anche a casa.
Sembra quindi che i cori la passione e l’attaccamento ai colori della propria squadra non siano solo tifo ma qualcosa di più. Qualcosa che nemmeno il nuovo mondo del calcio, governato dal Dio denaro, possa rovinare facilmente. Il dodicesimo uomo è sempre li, pronto a dare anima e corpo per la squadra. Il calcio si gioca in undici, ma si vive in dodici.